Il mondo del lavoro con le sue complessità ed i suoi aspetti quasi oscuri rende difficile anche il passo successivo. La pensione.
Ad oggi, per i più appare molto complicato immaginare la propria pensione. Il momento esatto in cui uscire, in pratica dal mondo del lavoro. Per le lavoratrici italiane, spesso, il discorso si complica.
Ad oggi, per i più appare molto complicato immaginare la propria pensione. Il momento esatto in cui uscire, in pratica dal mondo del lavoro. Per le lavoratrici italiane, spesso, il discorso si complica. Gli ultimi mesi ci hanno consegnato una verità assoluta, il sistema pensionistico italiano ha bisogno di una netta rivoluzione. Lo sanno i lavoratori italiani e soprattutto lo sanno i politici che a più riprese hanno messo mano, per cosi dire al sistema stesso provando a proporre soluzioni via via sempre meno adatte ai tempi che cambiano.
Per quanto riguarda, nello specifico le lavoratrici italiane, gli ultimi mesi sono state un continuo riferirsi a diverse modalità di pensionamento. Situazioni che in qualche modo privilegiano l’uscita dal lavoro per dirla semplice. Tra tutte picca sicuramente quella nominata “Opzione donna” recentemente prorogata dall’ultima Legge di bilancio. Parliamo della possibilità di una uscita anticipata dal mondo del lavoro man non sola, con una serie di relativi sconti. Una soluzione in effetti vantaggiosa che però può non convincere in alcune situazioni.
Pensioni, opzione donna ma non solo: tutte le varie possibilità per le lavoratrici italiane
Opzione donna, è di fatto uno specifico trattamento pensionistico basato sul calcolo del sistema contributivo. La domanda di adesione a questo specifico percorso può essere formulata dalle lavoratrici dipendenti o autonome che hanno al 31 dicembre 2021 maturato i requisiti previsti dalla legge. Il diritto alla decorrenza trascorso il seguente periodo:
- 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti
- 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
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Discorso diverso per le lavoratrici del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM). Per loro una volta ottenuti i requisiti essenziali è possibile al conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a decorrere dal 1° settembre e dal 1° novembre 2022. In ogni caso però, tale decorrenza dnon può essere comunque anteriore al 2 gennaio 2022. Per accedere al pensionamento anticipato attraverso “Opzione donna”, bisogna quindi aver maturato:
- entro il 31 dicembre 2021, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni;
- un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
Discorso diverso poi per un’altra modalità, l’Ape sociale, che prevede sempre l’anticipo della pensione. In quel caso i requisiti necessari sono i seguenti:
- aver compiuto almeno 63 anni di età;
- non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.