La pensione di invalidità e di accompagnamento può essere richiesta dagli anziani che soffrono di demenza moderata e presentano limitazioni psicomotorie.
Raggiungere l’età della vecchiaia in buone condizioni di salute è un obiettivo a cui tutte le persone aspirano. Capita, però, che il cervello invecchi più del corpo e che non riesca ad essere attivo come una volta. Si comincia a non ricordare alcune cose, ad avere dei vuoti di memoria, a non riuscire a reperire ed intrattenere semplici informazioni. L’arrivo di una vera e propria disabilità psichica, poi, può portare difficoltà nel deambulare correttamente, nel manipolare oggetti del quotidiano con la conseguenza della necessità di una persona che sia costantemente accanto per vigilare. Il familiare della persona affetta da demenza, dunque, dovrebbe affrontare spese onerose. Il Governo tiene conto di queste difficili situazioni ed eroga delle prestazioni di supporto per malati e caregiver.
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Pensione di invalidità e accompagnamento con demenza moderata
La demenza moderata è una patologia che consente di ottenere la pensione di invalidità e l’assegno di accompagnamento se associata a limitazioni psicomotorie. I medici legali designati dovranno valutare il grado di demenza e le difficoltà legate alla malattia per stabilire le prestazioni spettanti.
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I range di riferimento sono quelli della Clinical Dementia Rating Scale, una scala numerica utilizzata per valutare le capacità cognitive, le performance mentali e funzionali del soggetto con riferimento a sei differenti aree. Il medico potrà, così, stabilire il grado di perdita della memoria dell’anziano, la capacità di risolvere problemi e di orientarsi nello spazio e valuterà le difficoltà nello svolgimento delle azioni quotidiane. In aggiunta, poi, constaterà l’autonomia della persona nel lavarsi, vestirsi, cibarsi. Se la valutazione stabilirà un CDR di livello 2 di demenza moderata, l’INPS riconoscerà la pensione di invalidità e di accompagnamento.
Grado CDR più elevato, quale prestazione spetta?
Presentando un grado CDR compreso tra 2 e 5, la Commissione INPS riconoscerà all’anziano un’invalidità al 100% e potrà ottenere sia l’invalidità che l’accompagno (470 euro al mese). La certificazione dell’invalidità dovrà essere attestata inizialmente dal medico di base che provvederà ad inviare il documento all’INPS. A questo punto, il richiedente dovrà inoltrare la domanda della prestazione all’ente presentando tutta la documentazione pertinente alla patologia riscontrata. L’INPS, poi, incaricherà una Commissione di verificare i requisiti dell’anziano e del familiare a richiesta della misura. Se la procedura andrà a buon fine, gli assegni spettanti verranno erogati a partire dal mese successivo alla data della richiesta.