Sappiamo cos’è ma non lo conosciamo a fondo. Il codice Iban, tuttavia, non nasconde molti segreti. E calcolarlo non è nemmeno poi così difficile.
International bank account number, da tutti conosciuto come Iban. Ben pochi di noi, infatti, lo conoscono con il nome ufficiale. L’acronimo è sufficiente per identificarlo ma, forse, non per determinare effettivamente cosa sia. Capita fin troppo spesso, non solo in merito a strumenti finanziari, che si sappia perfettamente di cosa si parli senza però riuscire a darne una vera e propria definizione. Probabilmente l’Iban è uno di quei casi di conoscenza a metà. Precisamente, si tratta di un codice unico elaborato per ogni conto corrente e, chiaramente, diverso per ognuno. La funzione è quella di definire le coordinate bancarie internazionali del conto a cui fa riferimento, imprescindibili per effettuare un trasferimento di denaro. In Italia si compone di 27 caratteri alfanumerici, anche se in altri Paesi se ne aggiungono anche altri.
Di fatto, si tratta di una chiave che permette alle banche di identificare velocemente le informazioni del conto corrente e del correntista, in quanto i dati dell’Iban sono unici e non replicabili. Anche se la disposizione dei caratteri è la medesima per ognuno: si comincia dalla sigla IT, riferimento all’Italia, con due numeri seguenti che costituiscono il CIN, un codice di controllo. A seguire viene una lettera, ovvero l’identificazione del CIN italiano. Dopodiché sarà la volta di cinque numeri (ovvero l’Abi) identificativi della banca che dispone il codice. Altri cinque numeri costituiranno il Codice di avviamento bancario (CAB), il quale identifica la filiale presso la quale il conto è stato aperto. Infine, i dodici numeri finali, ovvero quelli che indicano l’unicità dell’Iban. Qualora non raggiungessero tale cifra, si aggiungeranno una serie di zero.
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Ai cittadini non è richiesta l’incombenza di formulare il codice Iban. Tuttavia, se si è in possesso delle informazioni necessarie, il calcolo risulta abbastanza diretto. Su internet, infatti, esistono dei programmi appositi che consentono di determinarlo in tempi relativamente brevi e attraverso delle modalità piuttosto semplici. Fra le più utilizzate figura it.ibancalculator.com, sistema che permette di inserire i vari dati reperibili, anche a livello internazionale e di raffronto con gli Iban degli altri Paesi. Importante conoscere la natura delle varie componenti che caratterizzano il conto corrente. Fra questi, particolarmente importante risulta il cosiddetto codice BIC, ossia una sigla ricorrente, acronimo di Bank Identifier Code. Si tratta di un codice numerico composto da una serie di cifre (da un minimo di 8 a un massimo di 11) utili a trasferire denaro da un Paese all’altro. In questo caso non serviranno calcoli: basterà richiedere il codice alla propria banca.
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Non va dimenticato che l’Iban è valido anche per chi ha un conto corrente BancoPosta. E persino i possessori di una PostePay Evolution ne dispongono, anche se la differenza rispetto a un conto corrente ordinario è sostanziale. Pur potendo ricevere bonifici e accrediti vari, incluso quello dello stipendio, le limitazioni sono numerose. Di fatto, pur agendo in modo simile, non si tratta di un conto vero e proprio.