Buone notizie per molti pensionati che si vedranno liquidare dall’Inps ben tre anni di assegni arretrati. Ma per quale motivo? Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme!
Spesso non ci facciamo caso, eppure sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro al fine di poter acquistare beni e servizi di vario genere, in grado di soddisfare le nostre necessità quotidiane. Proprio in tale ambito, pertanto, a rivestire un ruolo importante sono il lavoro prima e la pensione poi, in quanto ci consentono di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a sostenere tutte le spese.
Proprio soffermandosi sulle pensioni, inoltre, non si può non porre l’attenzione sul fatto di come i relativi importi siano spesso considerati troppo bassi. Ebbene, proprio in tale ambito giungono buone notizie per molti pensionati che si vedranno liquidare dall’Inps ben tre anni di assegni arretrati. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
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Inps, c’è chi ha diritto a tre anni di assegni arretrati grazie al ricalcolo contributivo
Gli ultimi due anni sono stati segnati, purtroppo, dal Covid che continua ad avere delle ripercussioni negative sulle tasche di molte famiglie. Se tutto questo non bastasse, ad aggravare la situazione si annovera l’aumento del costo della vita, dovuto all’inflazione che provoca un preoccupante aumento dei prezzi. Proprio in tale contesto, pertanto, non può che essere accolta positivamente la notizia che coinvolge molti pensionati.
Quest’ultimi, infatti, in determinati casi, si vedranno liquidare dall’Inps ben tre anni di assegni arretrati grazie al ricalcolo contributivo. In particolare può capitare che leggendo con attenzione l’estratto conto previdenziale ci si accorga della presenza di eventuali errori, come ad esempio il mancato riconoscimento di alcuni periodi di contribuzione.
Una situazione quest’ultima, che potrebbe rivelarsi la causa di importi più bassi. Proprio per questo motivo, in casi di eventuali errori, è bene sapere che è possibile presentare apposita domanda all’istituto di previdenza, al fine di richiedere la ricostituzione della pensione. Nel caso in cui dal ricalcolo contributivo risultino degli errori riguardanti l’ammontare dei ratei spettanti, quindi, il soggetto interessato ha diritto agli arretrati.
Inps, c’è chi ha diritto a tre anni di assegni arretrati: occhio alle tempistiche
Come già detto, non bisogna mai escludere la presenza di possibili errori inerenti l’anzianità contributiva. Una situazione che si verifica, purtroppo, molto più spesso di quello che si possa pensare e per la quale i soggetti interessati devono provvedere a presentare tempestivamente all’istituto apposito ricorso. Un’operazione, quest’ultima, che può essere effettuata online, oppure rivolgendosi ad un Caf o Patronato.
Proprio in tale ambito, però, è bene ricordare che bisogna prestare particolare attenzione alle tempistiche. In base a quanto previsto dall’articolo 38 del Decreto legislativo 98/2011, infatti, si ha diritto agli arretrati solamente per il triennio precedente alla domanda.
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Entrando nei dettagli, quindi, vuol dire che l’Inps provvede ad accreditare al soggetto interessato i ratei che sono stati maturati nel triennio precedente all’invio stessa della domanda. In caso di errori nella determinazione dell’anzianità contributiva, pertanto, è bene muoversi al più presto, in modo tale da richiedere e ottenere il pagamento dall’Inps di tre anni di assegni arretrati.