Una operazione che sembrava potesse portare una serie di importanti vantaggi al protagonista della vicenda.
Il concetto di moneta virtuale, di criptovaluta insomma è entrato con relativa prepotenza ormai nella nostra vita quotidiana. Sempre più spesso leggiamo di situazioni che ci mostrano quanto questa nuova visione delle cose stia passo passo conquistando sempre più cittadini in ogni parte del pianeta. Si inizia a parlare di retribuzioni in bitcoin, abbiamo affari che si liquidano in bitcoin, transazioni legate a grossi accordi finanziari in alcuni casi esclusivamente richieste in bitcoin. Insomma il fenomeno ha letteralmente investito il nostro quotidiano.
La storia che stiamo per raccontare però ha tutt’altri contorni. Una operazione più che vantaggiosa, almeno in apparenza che si è poi trasformata in tutt’altro. Un commerciante 49enne di Vincenza, ha ben pensato di seguire il suo istinto per quel che riguarda l’investimento di alcune somme di denaro ereditate. La sua principale preoccupazione era quella di mettere da parte un gruzzoletto per i suoi figli e forse per la sua pensione. Le nuove modalità di investimento di cui tanto si parla, le criptovalute, per l’appunto avevano stuzzicato la fantasia del signor Nicola, che ci si è subito catapultato.
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I fatti risalgono allo scorso mese di giugno, quando il signor Nicola, titolare di una attività commerciale nel vicentino è alla ricerca di forme di investimento per far fruttare alcune somme di denaro in suo possesso. Il suo istinto e soprattutto internet lo indirizzano sulla via delle criptovalute. La sua esperienza a questo punto si incrocia con quella di Richard Johnson, un broker che opera di fatto ad Edimburgo con relazioni con numerosissimi collaboratori in tutto l’ambiente anglosassone. A questo punto quindi, il signor Nicola entra in contatto con un’altra persona, George Farraland, sedicente promotore finanziario irlandese.
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George Farraland, come detto, sedicente promotore finanziario con base a Londra fa parte per l’appunto dei contatti di Johnson. Dopo una serie di contatti tra il commerciante vicentino ed il promotore finanziario irlandese il primo decide di investire una cifra molto vicina a 50mila euro in bitcoin, affidandosi, di fatto alla professionalità dei due broker conosciuti. In pratica l’operazione prevedeva all’origine più passi, il primo successivo all’investimento stesso, il primo il 30 settembre avrebbe dovuto portare un 1% nelle tasche del signor Nicola. Successivamente, il 30 settembre 2022, la percentuale sarebbe dovuta salire al 10%, con una rendita garantita di circa 9500 euro per quella data.
I dubbi del signor Nicola però aumentano, alimentati anche da quanto apprende da una sua nipote laureata alla Bocconi, che ben conosce il metodo Johnson. L’uomo ha dunque atteso la data del 30 settembre, ma nessun accredito è arrivato i suo favore. Ha provato quindi a contattare senza riuscirci i due broker, chiedendo a Farraland la restituzione della cifra investita. Niente da fare, nessuna risposta ancora un volta. Alla fine, si è poi scoperto che l’attività di Farraland è puramente truffaldina e molto nota on line. Questi non ha in realtà rapporti con Johnon che seppure con metodi discutibili porta avanti una attività del tutto legale.
A quel punto il signor Nicola capisce di essere stato truffato, e di aver di fatto perso i suoi 50mila euro. La denuncia agli organi competenti è l’unica arma in mano al signor Nicola in quel momento, sperando che qualcosa possa muoversi presto in suo favore. Il mondo del web, insomma, criptovalute a parte, nasconde sempre insidie molto pericolose. In alcuni casi, fidarsi cosi, al primo colpo, è davvero l’ultima posizione da prendere.