Da quando la piattaforma streaming ha preso possesso dei diritti tv del calcio italiano sono iniziati i problemi per gli utenti.
Con l’arrivo della piattaforma streaming Dazn, il calcio italiano, per lo meno in tv, non è stato più lo stesso. Questa non è chiaramente una personale visione della cosa, ma il racconto concreto, autentico e veritiero di quella che è la cronaca, in merito alla dinamica in questione, nel nostro paese. Con l’avvento dello streaming, già tre anni fa, con soli tre eventi settimanali in esclusiva, abbiamo visto nascere i primi problemi per quella che è di fatto la fruizione dello stesso servizio, che gli utenti ricevono dietro pagamento di una lauta quota mensile. Molto semplice insomma la sintesi, abbonamenti pagati ma servizio qualitativamente scadente.
Oggi, dall’inizio della stagione calcistica 2021/2022, i diritti televisivi della Serie A, appartengono proprio alla piattaforma streaming in questione. Sky, vecchia detentrice degli stessi diritti trasmette soltanto tre eventi settimanali in co esclusiva. Il servizio? Per caso migliorato? Nient’affatto, li dove la piattaforma streaming non riusciva con soli tre eventi settimanali non è chiaramente riuscita con l’intera giornata calcistica. I primi mesi di campionato sono stati per gli utenti un vero inferno. Disdette a raffica per un sistema scadente e per niente rientrante negli standard europei. Ad alzare la voce, nei giorni scorsi è stata dunque l’AgiCom.
Agicom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), lancia una proposta che potrà finalmente tutelare pienamente i clienti di piattaforme streaming, quindi non soltanto di Dazn attraverso l’introduzione di un semplice strumento tecnico. Lo speed test. Ogni utente potrà in pratica valutare la qualità della sua connessione, la possibilità concreta, quindi, di fruire di quel determinato servizio. Nel caso in cui il livello non dovesse essere tale da poter garantire la stessa fruizione, l’utente può considerarsi libero di scegliere un eventuale altro tipo di servizio. Tutto molto semplice, insomma, cosi come spiegato attraverso le pagine del quotidiano “La Repubblica”.
Dazn, arriva la conferma: l’annuncio di fine anno che fa tremare i clienti
Il documento ufficiale dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni. Con questa operazione che dovrebbe trovare il parere favorevole delle stesse piattaforme streaming, quindi parliamo anche di Netflix, Prime Video e quant’altro, AgiCom vuole provare in qualche modo a tutelare al massimo l’utente fin qui insoddisfatto. Inoltre si farebbe chiarezza su un altro punto saliente, l’effettiva qualità del servizio offerto da Dazn. In merito a questo stesso argomento c’è un altro ente impegnato nella tutela dei consumatori, parliamo di Audiconsum, che chiede che si faccia luce sugli effettivi aspetti qualitativi dell’azienda.
Audiconsum, ha inoltre spiegato che nel periodo che va da settembre 2021 a dicembre 2021 le segnalazioni legate a problematiche in merito alla fruizione del servizio gestito dalle varie piattaforme streaming sono state ben 2.820: “Di questi disservizi – spiega Audiconsum – ai primi tre posti ci sono le seguenti realtà: l’82% delle segnalazioni riguarda Dazn, l’11% riguarda Infinity e il 5% riguarda Amazon Prime. Per quel che riguarda Dazn il 92% delle segnalazioni erano relative al calcio di Serie A in diretta“.
L’associazione inoltre chiede di far luce tra l’altro sul proliferare degli “abbonamenti” pirata. Soluzione troppo spesso ricercata dagli stessi vecchi utenti delle piattaforme streaming in questione. Una situazione molto particolare insomma, che merita di essere chiarita. Stesso discorso per gli utenti, spesso calpestati nei propri diritti. Al pagamento di un abbonamento deve corrispondere la ricezione, nei modi e nei tempi prestabiliti, del servizio che si fatto si sta pagando. Sotto questo punto di vista, i cittadini italiani non sono stati sempre salvaguardati.