Vediamo cosa è successo per quanto concerne le pensioni gennaio. Cosa è cambiato per i beneficiari? Ecco tutte le specifiche del caso
Le novità sulle pensioni sono sempre in continuo divenire. Dopo quelle istituite sull’uscita di scena dal mondo del lavoro, erano attese altre inerenti l’aumento dell’assegno pensionistico di gennaio.
Ad onor del vero i pensionati si aspettavano un aumento dell’importo, ma a quanto pare non è stato così. Diversi i casi di malumori e protesta esternati addirittura attraverso email di sfogo. Il quadro però è ancor più complicato di quel che si possa pensare. Ecco i dettagli di una situazione non propriamente rosea.
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In pratica oltre a non aver avuto l’atteso aumento, i pensionati hanno dovuto fare i conti addirittura con una decurtazione dell’assegno. Questo perché l’importo mensile delle pensioni si riduce per effetto di trattenute ed eventuali conguagli.
Inoltre per le pensioni di gennaio e febbraio non è viene usato il nuovo tasso di rivalutazione dell’1,7% ma quello vecchio dell’1,6% in vigore al 15 ottobre 2021. Quindi per gli aumenti bisogna attendere marzo, quando finalmente entrerà in vigore il nuovo tasso di rivalutazione.
Una scelta voluta dall’Inps per velocizzare i tempi di pagamento, con l’obiettivo di erogare la differenza per gli arretrati di quanto effettivamente dovuto e aumenti come annunciato.
Altro fattore che lascia ben sperare è la nuova riforma delle tasse approvata dal governo e la revisione delle aliquote Irpef per il pagamento delle tasse in base a scaglioni di reddito. Le aliquote infatti sono passate da 5 a 4. Eccole nel dettaglio:
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Dunque, i pensionati infuriati di oggi a meno di altri colpi di scena saranno quelli felici di domani. Come è logico che sia non è mai bello dover fare i conti con una diminuzione quando addirittura si pensava ad un aumento. Questione di mesi insomma e tutto dovrebbe risolversi nel migliore dei modi.