La scelta di richiedere un prestito non è solo una questione di conti. Anche per la scelta del concedente potrebbe servire una riflessione.
La scelta di un prestito non è sempre semplice. E non solo sul fatto di prenderlo o no, ma anche riguardo a chi chiederlo. Dalla banca alle Poste, fino all’ausilio di una finanziaria: le scelte ci sono e ognuna presenta chiaramente i suoi pro e i suoi contro. Anche se, a conti fatti, è sempre il tasso di interesse a fare da ago della bilancia. Le funzioni della pratica, infatti, sono sempre le stesse: fra concedente e contraente viene stipulato un accordo in cui il secondo riceve una somma di denaro, impegnandosi a restituirla nei tempi richiesti e previsti, con maggiorazione dovuta proprio agli interessi. Si tratti di una banca o di una finanziaria, la procedura non cambia. Il pagamento viene onorato attraverso una rateizzazione. Il rimborso avviene per intero, inclusi interessi e spese applicabili.
Quali sono quindi le differenze fra i vari concedenti? Una di esse si riscontra nei tempi della segnalazione in Crif come cattivo pagatore. Banche e Poste, solitamente, impiegano 60 giorni, mentre le finanziarie accorciano a un lasso temporale che va dai 30 ai 45. Il nocciolo, come detto, rimane lo stesso, specie per quanto riguarda il prestito personale. Il quale, generalmente, si usa per spese particolari e specifiche, dai lavori di ristrutturazione a dei semplici acquisti (auto, mobili).
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Prestito, le caratteristiche dei finanziamenti
Di qualunque ente si tratti, la richiesta di una garanzia viene eseguita. Solitamente bastano un reddito regolare, un conto bancario e un indirizzo di residenza permanente. La situazione creditizia viene allo stesso modo vagliata prima di erogare il prestito e, chiaramente, in questa fase si riserva un peso specifico l’eventuale rapporto (ad esempio un correntista che richiede il prestito a una banca), utile per verificare la capacità di rimborso. Le stesse opzioni di prestito possono influenzare la scelta ma è come detto il tasso di interesse a fare la differenza.
Anche perché, su un piano amministrativo, si tratti di una finanziaria o di una banca non cambierebbe nulla. I tempi di recupero delle rate non pagate sono variabili ma tutti gli enti passeranno dalla preventiva sollecitazione al cliente. Un discreto vantaggio per banche e Poste riguarda la capacità di gestione del debito o del credito che, in quanto non applicanti operazioni di raccolta, le finanziarie non possono garantire.
Prestito personale, gli interessi sono decisivi: la guida per non sbagliare
A seconda del tasso di interesse, si andrà a determinare quale spesa si andrà effettivamente a sostenere. Anche le commissioni possono incidere sulla cifra finale. E, per questo, sommando i due fattori si cercherà innanzitutto di capire se sia il caso o meno di richiedere il prestito. Qualora si opti per la stipula, si accetterà anche di effettuare rimborsi regolari e non derogabili. I finanziatori chiedono perlopiù delle informazioni bancarie, così da prelevare direttamente dal conto. Si tratta del cosiddetto addebito pre-autorizzato. Non onorare i pagamenti in modo puntuale, potrebbe provocare dei guai anche in futuro. Non solo in merito alla nomina di cattivo pagatore in sé ma per la difficoltà nel richiedere, in seguito, un nuovo prestito in un momento di bisogno. Diverso il discorso per i pagamenti aggiuntivi, i quali potrebbero aiutare a estinguere il prestito in anticipo e senza penali, oltre che a ridurre gli interessi passivi.