Il caffè è una tradizione del Bel Paese, ma bisogna prestare attenzione per non cadere nell’esagerazione. Ecco cosa può comportare un consumo spropositato
C’è chi lo beve perché proprio non può farne a meno, chi lo prende per concedersi un momento di piacere o chi ormai lo vede come una vera e propria routine, fatto sta che in Italia tutti o quasi hanno una predilezione per il caffè.
D’altronde, l’espresso italiano è un biglietto da visita importante del nostro paese a livello mondiale, per questo alle volte capita di berne qualcuno in più del dovuto. Come tutti i piaceri della vita, anche per il caffè vale lo stesso principio, ovvero quello di non esagerare.
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Un consumo spropositato infatti può avere delle ripercussioni di non poco conto nel medio-lungo periodo. Vediamole insieme cercando di capire anche quali benefici può comportare bevendolo con la giusta frequenza.
Partendo proprio da quest’ultimo aspetto, secondo diversi studi il caffè aiuta a prevenire il diabete di tipo 2, il morbo di Alzheimer, la cirrosi epatica e la depressione. Inoltre riduce il rischio di contrarre il cancro del fegato e del colon-retto.
L’altra faccia della medaglia è quella dell’effetto stimolante che ha questa bevanda. Nei soggetti che soffrono di ipertensione o insonnia può provocare degli effetti stimolatori sulla funzionalità cardiaca e nervosa. La caffeina infatti se assunta in grandi quantità può determinare tachicardia, sbalzi di pressione e tremori anche nei soggetti non affetti dalle patologie sopracitate.
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Per tutta questa serie di motivi la European Food Safety Authority (EFSA) ha stabilito i limiti di quantità giornaliera di caffeina da assumere senza provocare danni alla salute. La dose giusta è tra i 200 e i 400 mg al giorno, che corrispondono a circa 5 espressi. Una teoria suffragata dalla University of South Australia, secondo cui berne 6 o più può aumentare il rischio cardiovascolare.
Altro caso (seppur più raro) da tenere in considerazione, è l’allergia al caffè. Al pari di altre intolleranze può manifestarsi attraverso nausea, vomito, diarrea e crampi. Nei casi più gravi può degenerare con tosse e difficoltà nelle respirazione e prurito sotto la gola fino ad arrivare alla perdita di coscienza.