Le regole del Green Pass rafforzato dovranno essere rispettate alla lettera. Specie per gli over 50. Infrangere le regole potrebbe costare caro.
La contagiosità della variante Omicron sta creando non pochi problemi per la gestione della pandemia. Non solo in Italia chiaramente ma, nel nostro Paese, le positività in aumento, unite alla difficoltà di capire se il raffreddore possa effettivamente essere dovuto o tradursi in Omicron, la situazione sembra sempre più tesa. La questione tamponi tiene banco, sia per chi li esegue per lavoro che semplicemente per dei sintomi. E, di conseguenza, il tema Green Pass, con la variante “super” direttamente proporzionale alla situazione vaccinale. Le regole sono stringenti: essere sorpresi senza certificazione verde in contesti che la richiedono obbligatoriamente, significa andare incontro a multe anche molto pesanti. Questo vale per tutti, soprattutto per gli over 50.
Il decreto 5 gennaio 2022, infatti, ha introdotto in Italia le nuove regole sul vaccino, disponendo al contempo sia le modalità che gli importi delle eventuali sanzioni. Le situazioni variano in base alla natura della violazione: si va dalle violazioni del regolamento in flagranza a quelle che portano in automatico alla comminazione di multe. Le quali, naturalmente, potranno essere applicate a chiunque violi le normative sul Green Pass rafforzato. Nel caso di infrazioni non immediatamente contestabili, ovvero comminate in automatico, sarà l’Agenzia delle Entrate a occuparsene. E qui subentrerà il sistema di raffronto dati fra quelli in possesso dell’ente e gli altri a disposizione delle Asl.
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Green Pass, attenzione alle multe: quanto paga chi viola le regole
Gli over 50 residenti in Italia che dovessero risultare non vaccinati, riceveranno un primo avviso bonario di importo pari a 100 euro. Questo avverrebbe eventualmente a partire dal 31 gennaio 2022, termine ultimo indicato per poter assolvere all’obbligo. La sanzione non riguarderà coloro che, per ragioni diverse, sono esentati dalla vaccinazione. A patto che questa sia certificata e verificabile. L’esenzione è valida, ad esempio, per tutti coloro ritenuti suscettibili di conseguenze dovute alla somministrazione del vaccino. Si tratta quindi quasi esclusivamente di esenzioni dovute a ragioni mediche o di salute. Tali certificazioni dovranno essere documentate dal medico di medicina generale che assiste il paziente, oppure dal medico vaccinatore. In materia, sono state emesse delle circolari di riferimento da parte del Ministero della Salute.
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Alla prima fase dell’avviso di messa in regola, potrebbero seguire ulteriori sanzioni. La multa una tantum del Fisco sanitario, inviata a tutti coloro non in regola a partire dall’8 gennaio, ovvero la data di entrata in vigore effettiva del decreto, potrebbe essere affiancata da ulteriori sanzioni. Le quali riguarderanno chi si recherà in luoghi vietati se sprovvisti di Green Pass rafforzato. In caso tali segnalazioni riguardino persone già sanzionate perché prive di vaccino (il riferimento è sempre agli over 50), la sanzione sarebbe di fatto raddoppiata in quanto dovrebbe essere pagata anche la multa relativa alla violazione commessa. Ai 100 euro, si andrebbero ad aggiungere ulteriori 400 euro, fino a un massimo di 1.000. A partire dal 15 febbraio, si ricorda, non sarà più ammesso il Green Pass base per l’accesso ai luoghi di lavoro, per tutti coloro che figurano nell’obbligo vaccinale. Alle sanzioni, quindi, potrebbe essere aggiunta la sospensione dall’attività lavorativa.