Per qualcuno è già troppo tardi. Altri, invece, possono ancora convertire i soldi in vecchia valuta. I più affezionati al conio pre-euro sono i tedeschi.
Se ci fosse qualcuno con nostalgia delle lire, sappia che in Europa c’è più di qualche migliaio di persone che, probabilmente, come lui rimpiange la valuta precedente all’euro. Tanto da aver scelto di conservare pezzi del conio circolante prima del 2002 (anno di effettiva entrata in vigore della moneta unica) senza procedere al cambio. Attenzione, perché non si tratta solo di nostalgici e collezionisti. Molte persone, infatti, hanno magari dimenticato di convertire le vecchie lire, lasciando anche grosse somme da qualche parte. Salvo poi rendersene conto quando era ormai già troppo tardi. Al momento, infatti, si tratta letteralmente di soldi da buttare, visto che nessuna moneta o banconota del vecchio conio può più essere convertita.
Di recente, Bloomberg ha provato a fare due conti per scoprire che, in giro, c’è l’equivalente di quasi 9 miliardi di denaro in valute nazionali. Un dato che, naturalmente, include tutti i Paesi europei che hanno effettuato il fatidico passaggio, già nel 2002 o più di recente. Come detto, però, si tratta di soldi inutilizzabili perché non più convertibili nella moneta unica. E anche la speranza che possano in qualche modo interessare a dei collezionisti è piuttosto remota, dal momento che non tutti i pezzi possono avere un certo valore. Cosa farci dunque? Bella domanda.
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Soldi del vecchio conio: chi può ancora convertirli
A naso, la soluzione migliore sarebbe quella di richiudere il cassetto e non pensarci più. Fossimo nel mondo dei fumetti, uno come Rockerduck si mangerebbe la propria bombetta al pensiero di aver perso inutilmente del denaro. Ma visto che rodersi il fegato non servirebbe a nulla, per chi non può farci nulla meglio prenderla con filosofia e vederla sotto un aspetto diverso. Ad esempio il possedere comunque dei pezzi originali di una valuta che, anno dopo anno, invecchierà acquistando valore storico.
Attenzione però, perché non tutti sono fuori tempo massimo. Gli italiani distratti non potranno più procedere al cambio, visto che la possibilità di conversione lira-euro è scaduta il 28 febbraio 2012. Secondo Bloomberg, vi sarebbero circa 1,2 miliardi di euro totali in lire ancora sotto i materassi degli italiani. Fra le cifre più alte in Europa, seconda però ai vecchi pesos spagnoli: in giro ce ne sarebbero ancora circa 1,6 miliardi.
Ma sia gli italiani che gli spagnoli impallidiscono di fronte alle cifre toccate in Germania. Ben 6,3 miliardi degli 8,5 complessivi di soldi in vecchie valute, infatti, sarebbero in marchi tedeschi. Una cifra mostruosa, tanto da aver spinto gli esperti a chiedersi le ragioni di una tale entità. In qualche modo, è come se i cittadini tedeschi avessero conservato le proprie monete e banconote nella speranza che, prima o poi, potessero tornare utili per il ripristino della vecchia valuta. Ma visto che il marco (come la lira, i pesos, i franchi, i fiorini e tutte le altre monete) difficilmente tornerà in vigore, i tedeschi hanno ancora la possibilità di cambiare il proprio denaro: un marco vale esattamente 0,5113 euro.
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Qualche giorno in più anche per i portoghesi: i circa 260 milioni di euro in escudos, infatti, potranno essere convertiti fino al 28 febbraio 2022. Al momento, un euro vale circa 200,482 escudos. Particolare la situazione del Belgio, il cui franco non è più convertibile per quanto riguarda le monete, mentre lo è ancora per le banconote (in giro ve ne sono per circa 428 milioni di euro). Stesso discorso per l’Austria e i suoi vecchi scellini.