Di quanto saranno le multe emesse anche ai vaccinati? Ecco cosa dice il testo del decreto.
La politica e la salute pubblica si stanno intrecciando in maglie sempre più contorte. L’ultima novità in fatto di decreti risiede nelle multe ai non vaccinati. Ma anche chi è vaccinato riceverà un’amara sorpresa. Ecco cosa prevede la Legge.
I no-vax, altrimenti tacciati come terrapiattisti o complottisti, non hanno fatto in tempo – almeno stavolta – a elaborare teorie strampalate che il Governo li ha preceduti. In realtà, nel nostro ordinamento sono già previste multe, e anche piuttosto salate, per chi non effettua le vaccinazioni obbligatorie. L’esempio più recente è rappresentato dalle lettere inviate dalle Asl territoriali a tutti quei genitori che non avevano il libretto sanitario dei figli in regola. Pena, l’impossibilità di far proseguire il minore nel percorso scolastico, di qualunque ordine e grado.
Una volta pagata la multa però, e parliamo di cifre che possono anche superare i 600€, il minore può tornare a scuola. Inoltre, in tema di vaccinazioni “classiche”, che riguardano anche malattie molto contagiose e molto dannose come la Meningite, il Governo non aveva mai introdotto misure “apocalittiche” come quelle che abbiamo visto negli ultimi 2 anni. Lockdown, reclusioni in casa, divieto d’accesso ad attività sociali e tutto ciò che conosciamo fin troppo bene. Con il Covid, pare che invece sia tutta un’altra storia. Ma cosa sta succedendo a Palazzo? Qual è il vero scopo del Governo? Viene proprio da chiederselo, anche perché se non altro è cambiata la metodica di controllo e soprattutto il rapporto – già non proprio idilliaco da molto tempo – tra cittadino e Istituzioni.
Sarà infatti direttamente l’Agenzia delle Entrate a “scovare i furbetti del vaccino” e a inviare le multe direttamente a casa di chi non ha rispettato le regole. Regole oppure obblighi? Andrebbe specificato, perché le multe saranno emesse anche a chi ha volontariamente fatto il vaccino, i richiami e pure il famoso “booster”.
Ecco cosa viene scritto nel decreto: “In caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale di cui all’articolo 4-quater (quello relativo agli over 50 ndr), si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di euro cento in uno dei seguenti casi:
a) soggetti che alla data del 1° febbraio 2022 non abbiano iniziato il ciclo vaccinale primario;
b) soggetti che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non abbiano effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario nel rispetto delle indicazioni e nei termini previsti con circolare del Ministero della salute;
c) soggetti che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non abbiano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validita’ delle certificazioni verdi COVID-19 previsti dall’articolo 9, comma 3, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87.
La sanzione di cui al comma 1 si applica anche in caso di inosservanza degli obblighi vaccinali di cui agli articoli 4, 4-bis e 4-ter.
Se ne evince che, anche chi aveva fatto una o due dosi di vaccino volontariamente, in caso di mancato proseguimento della terapia verrà sanzionato. Per controllare lo status del ciclo vaccinale, entra in gioco l’Agenzia delle Entrate. Avrà il “potere speciale” di entrare nelle cartelle sanitarie di tutti i cittadini e di notificargli la multa. Ciò viene spiegato dettagliatamente negli articoli successivi, e più precisamente nel 3, nel 4, nel 5 e nel 6.
“L’irrogazione della sanzione di cui al comma 1, nella misura ivi stabilita, e’ effettuata dal Ministero della salute per il tramite dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, che vi provvede, sulla base degli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale periodicamente predisposti e trasmessi dal medesimo Ministero, anche acquisendo i dati resi disponibili dal Sistema Tessera Sanitaria sui soggetti assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale vaccinati per COVID-19, nonche’ su quelli per cui non risultano vaccinazioni comunicate dal Ministero della salute al medesimo sistema e, ove disponibili, sui soggetti che risultano esenti dalla vaccinazione
Nell’articolo 7 si specifica infine che “in caso di opposizione alla sanzione contenuta nell’avviso di cui al comma 6 resta ferma la competenza del Giudice di Pace e l’Avvocatura dello Stato assume il patrocinio dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, passivamente legittimata”.
Anche ai pro-vax più convinti, dunque, saranno inviate delle belle multe se non adempiono al loro dovere rigorosamente nei tempi stabiliti. Il tutto a fronte, tra l’altro, di una pessima organizzazione sanitaria, che non facilita certo la vita a chi deve prenotare tamponi o vaccini. Vi possono essere inoltre difficoltà soggettive, imprevisti, e perché no? cambi di idea, visto che variante dopo variante pare che il famoso “ciclo di vaccinazioni” debba diventare una vera e propria “tassa”. Si va delineando, tra l’altro, uno scenario molto più ampio. Oggi la multa a chi non rispetta il rigore del ciclo vaccinale. Domani una multa per chi è andato troppe volte al ristorante col Green Pass nonostante il reddito?
Tralasciando però le singole opinioni personali, forse è anche a livello giuridico che c’è qualcosa che non quadra. L’accesso ai dati sanitari da parte dell’Agenzia delle Entrate, infatti, suscita molte perplessità. Si tratta di una violazione di dati sensibili di cui il Garante per la Privacy non può non tenere conto. Si prospetta un interessante dibattito, soprattutto tra i partiti politici che da una parte guardano all’elezione del Presidente della Repubblica e dall’altra alle elezioni (non così lontane in fondo) del 2023.
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Nel mentre, ci “rassicura” l’art. 8 del medesimo decreto, che cita: “Le entrate derivanti dal comma 1 sono periodicamente versate a cura dell’Agenzia delle entrate Riscossione ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al Fondo emergenze nazionali di cui all’articolo 44 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, per il successivo trasferimento alla contabilita’ speciale di cui all’articolo 122, comma 9, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27”. Insomma, non c’è da preoccuparsi, il “Sistema Italia” funziona come sempre in fondo: toglie ai cittadini tutto ciò che è possibile da ogni comparto possibile.