Sostituire i termosifoni senza perdere il diritto alla detrazione fiscale si può La strategia da usare è quella degli interventi trainanti.
Le basse temperature di questo inizio anno non hanno reso facile il compromesso fra rincaro in bolletta e risparmio. Per quante soluzioni possano essere adottate, il freddo in casa si combatte perlopiù con l’accensione dei termosifoni. E, quindi, con la messa in funzione a pieno ritmo della caldaia, con impatto ovvio sull’utenza del gas. Quella che, come abbiamo visto, più di tutte ha risentito (e risentirà) dell’aumento in bolletta. Un circolo vizioso in pratica: al riscaldamento non si può rinunciare e, per questo, adeguarsi all’impatto degli aumenti non sarà praticamente possibile per tutti quegli italiani che non sono impermeabili alle temperature vicine allo zero.
I termosifoni, in sostanza, restano i compagni fidati dell’inverno anche quest’anno. Nessuna eccezione, specie perché la stagione fredda lo è decisamente di più rispetto allo scorso anno. Una beffa di cui avremmo preferito fare a meno ma contro la quale si può fare ben poco. Le uniche novità di una certa rilevanza arrivano proprio dalle normative legate agli incentivi per l’efficientamento energetico. L’Ecobonus, in questo senso, assume un’importanza centrale, considerando che le opere incluse saranno anche la sostituzione parziale o totale degli impianti di climatizzazione invernale. Per i quali vige una detrazione fiscale pari al 50%. Non basterà però la semplice sostituzione dell’impianto esterno, ovvero del termosifone comunemente inteso. Sarà infatti necessario che avvenga il cambio del generatore di calore.
Termosifoni, attenti all’errore fatale: costa caro al portafogli e alla salute
Sostituire i termosifoni, però, non è necessariamente una spesa non detraibile. Nel senso che, laddove non arriva l’Ecobonus, sembra poter arrivare il Bonus ristrutturazioni. La sostituzione degli impianti caloriferi, infatti, permette di usufruire di un beneficio fiscale, pari al 50% di detrazione Irpef dal costo sostenuto, per un massimo di 96 mila euro di importo totale. L’importo più alto detraibile, in pratica, sarà di 48 mila euro, in 10 rate annuali di cifra costante. E’ bene però ricordare che la sostituzione di un termosifone non sarà equiparata all’installazione delle valvole di termoregolazione, intervento obbligatorio per legge e non rientrante nei casi in oggetto, in quanto applicato su impianti già esistenti. Per quanto riguarda il Bonus termosifoni, è fondamentale che il pagamento avvenga con metodi tracciabili: bonifico parlante, postale o bancario, con causale del versamento, codice fiscale di chi beneficia della detrazione e di chi beneficia il pagamento. Attenzione quindi: niente assegni né carte di credito o bancomat. Né tantomeno contanti.
Termosifoni: il trucco per ottimizzare il calore e risparmiare sulla bolletta
Il beneficiario dovrà figurare in una categoria ben definita. Al fine di poter godere della detrazione fiscale, in pratica, si dovrà essere proprietari dell’immobile oppure titolari del diritto di godimento. In alternativa, familiari convivente o convivente non proprietario dell’immobile. Una variabile interessante a ogni modo, dal momento che la sostituzione di un impianto potrà essere affiancata a lavori di più ampio respiro senza perdere il diritto garantito alla detrazione fiscale. Una delle novità incluse nella nuova versione dell’Ecobonus, grazie al quale si potrà portare in detrazione le spese al 110% con 5 rate per 5 anni, oppure usufruire dello sconto in fattura al 100%. Per far sì di usufruire della detraibilità delle spese, è quindi necessario affiancare la sostituzione ai cosiddetti interventi trainanti. Isolamento termico in primis.