Isee ordinario e Isee corrente 2022: quale fare per ottenere le agevolazioni INPS

Cosa cambia tra Isee ordinario e Isee corrente al momento della presentazione. Scopriamo le norme in vigore relative a questo delicato argomento 

 

Isee
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Gennaio è tempo di modello ISEE (indicatore situazione economica equivalente che misure la ricchezza delle persone e delle famiglie italiane), grazie al quale si può accedere ad una svariata gamma di servizi. Non tutti però sanno che in realtà questo indicatore può essere scisso in due parametri, che però servono a chiarire situazioni completamente diverse.

Nella fattispecie stiamo parlando di Isee ordinario e Isee corrente. Vediamo quali sono le principali differenza che intercorrono tra i due, prendendo in riferimento l’anno appena iniziato.

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Isee ordinario e Isee corrente: quali sono le principali differenze nel 2022

Partendo dall’ordinario deve essere richiesto ogni anno a partire dal 1 gennaio per poter usufruire di bonus, agevolazioni, sconti e aiuti. Per ottenerlo va presentata tutta la documentazione prevista dalla legge inerente al richiedente e a tutti i componenti del suo nucleo familiare.

Il valore che ne viene fuori permette di poter aver accesso ad alcune prestazioni rispetto che ad altre (per le quali magari non si rientra nei parametri prestabiliti). Una volta calcolato è valido ed utilizzabile fino al 31 dicembre di ogni anno.

Passando al corrente si può invece presentare in ogni momento dell’anno quando si verificano situazioni particolari che implicano variazioni di reddito o di patrimonio della famiglia. Cambiamenti che per forza di cose vanno ad incidere su quanto emerso nell’Isee Ordinario.

Quindi uno è conseguenza dell’altro. Una volta redatto il primo, qualora ci siano degli stravolgimenti si procede con il secondo, all’interno del quale è possibile trovare gli elementi che hanno comportato la mutazione della situazione.

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In particolare vanno segnalate le variazioni della situazione patrimoniale del nucleo familiare o se un lavoratore dipendente con un contratto a tempo determinato o indeterminato perde il posto o subisce una riduzione o sospensione del lavoro.

Stesso dicasi in caso di decadenza di trattamenti assistenziali previdenziali o eventuali indennità percepite. Insomma, la situazione è piuttosto chiara, tutto dipende dalla propria situazione e dal fatto che cambi o meno nel corso dell’anno.

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