Chi dovesse ritenere peggiorata la propria condizione di invalidità, potrà chiedere all’Inps una nuova visita medica. Le procedure da seguire sono standard.
Una condizione di invalidità potrebbe non solo protrarsi nel tempo ma anche imporsi in modo peggiore. Un aggravamento delle condizioni avviene tutt’altro che in modo infrequente e, a quel punto, chi percepisce un’indennità come l’assegno di invalidità potrà richiedere una nuova visita alla Commissione medica dell’Inps e rivedere in tal modo le percentuali attribuite per una data patologia. Per chi rientra nell’egida della Legge 104, con tutte le agevolazioni previste quando si patisce uno stato di disabilità, funziona allo stesso modo. Nel momento in cui le condizioni fisiche dovessero peggiorare, potrà essere richiesta una nuova visita alla Commissione della Asl per appurare l’effettivo aggravamento e, con esso, le nuove percentuali.
Potrebbe sembrare una sorta di procedura automatica, proporzionalmente al peggioramento delle condizioni fisiche. Eppure non è così. Anzi, la procedura di richiesta è piuttosto elaborata e richiede persino qualche ulteriore passaggio rispetto alla visita che aveva determinato il primo stato di invalidità. Questo perché, in casi simili, è il percettore dell’indennità a richiedere di agire, non considerando più adeguata la valutazione medica eseguita in precedenza. Per questo, al fine di richiederne una nuova, andranno tenuti in considerazione una serie di fattori imprescindibili. Il primo passo, consisterà nel rivolgersi al proprio medico.
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La Legge 104 si costituisce di tre step per l’attribuzione della gravità a un caso specifico. Si va dalla disabilità senza connotazione di gravità, per poi passare alla situazione di gravità e, infine, alla disabilità superiore ai 2/3. Al fine di effettuare il passaggio da uno stato all’altro, il richiedente dovrà prima di tutto rivolgersi al suo medico curante, il quale avrà l’onere di redigere il cosiddetto certificato introduttivo. Un documento che richiederà (telematicamente) la richiesta di una nuova visita all’Inps in maniera formale. Non solo andranno specificate le cause individuate come responsabili del possibile aggravamento ma occorrerà allegare anche la precedente domanda per l’attribuzione di una percentuale di invalidità. All’assistito, il medico dovrà rilasciare la ricevuta di trasmissione e la copia del certificato medico. Da quel momento, tale documentazione avrà una validità di 90 giorni.
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In questo lasso di tempo, l’assistito dovrà inoltrare domanda di aggravamento direttamente all’Inps. Una pratica che può essere sbrigata online, accedendo all’area riservata del sito Inps, oppure con l’aiuto di un Patronato. Nella domanda andrà specificato il codice identificativo del certificato introduttivo. Sarà poi l’Inps, generalmente nei seguenti 30 giorni (15 nel caso dei malati oncologici), a contattare il richiedente per comunicare il giorno della nuova visita presso la Commissione medica della Asl. La quale sarà composta da un medico dell’Inps, un medico legale, due medici del lavoro e un rappresentante dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic). In seguito, la Commissione redigerà un verbale con l’esito della verifica.