Lavoratori dipendenti, 1.000 motivi per gioire: a chi arriverà una pioggia di euro

Bonus di mille euro per i lavoratori dipendenti ma non per tutti. I fortunati destinatari appartengono ad una categoria precisa. Scopriamo quale.

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La Legge di Bilancio 2022 introdurrà modifiche, procederà con conferme e porterà novità per tanti lavoratori e per le famiglie italiane. Vecchi bonus continueranno ad essere richiedibili, alcuni scompariranno, altri faranno il loro ingresso maestoso per cercare di aiutare le fasce deboli della popolazione. Il bonus una tantum da 1.000 euro previsto per alcuni lavoratori dipendenti vuole proprio sostenere le categorie considerate fragili che appartengono al settore privato. Il riferimento, dunque, è alle persone che sono state assenti dal lavoro per malattia e che hanno oltrepassato la soglia limite per l’ottenimento dell’indennizzo di malattia.

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Per i lavoratori dipendenti un bonus da mille euro

La nuova Legge di Bilancio parla chiaro. I lavoratori che hanno svolto una prestazione lavorativa in modo non agile e che hanno superato il lasso temporale per ottenere l’indennizzo di malattia potranno ricevere un bonus una tantum del valore di 1.000 euro. Destinatari della misura sono tutti i lavoratori fragili del settore privato che hanno dovuto richiedere l’indennità di malattia in quanto l’attività lavorativa non poteva essere svolta in smart working. La “fragilità” è legata, naturalmente, all’eventuale contagio da Covid 19 e alla pericolosità di una eventualità del genere.

Durante la pandemia, tante persone dalla salute precaria hanno dovuto assentarsi dal lavoro per malattia, evento che è equiparabile al ricovero ospedaliero. Ma scopriamo come funziona l’indennità di malattia nel settore privato.

Settore privato e indennità di malattia

L’indennità economica percepita dai lavoratori dipendenti del settore privato in caso di malattia sostituisce la retribuzione. Il datore di lavoro la anticipa ma è l’INPS l’ente di riferimento. Il periodo temporale per cui spetta il sostegno parte dal quarto giorno di malattia e finisce in base a quanto stabilito dal medico curante mandato dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

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L’importo dell’indennità erogata dall’INPS corrisponde al 50% della retribuzione media globale giornaliera nei primi venti giorni della malattia e al 66,6% della retribuzione media giornaliera a partire dal ventunesimo giorno. I primi tre giorni sono completamente a carico del datore di lavoro. Per quanto riguarda la soglia massima retribuita parliamo di 180 giorni per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Stesso limite per i lavoratori a tempo determinato ma l’indennità verrà corrisposta in base alle giornate effettivamente lavorate nei dodici mesi precedenti all’inizio del periodo di malattia.

Superando tale lasso temporale, i lavoratori fragili del settore privato riceveranno il Bonus di 1.000 euro una tantum.

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