Risparmiare quando si va ad acquistare casa per i figli si può. Vediamo quali dettami seguire per riuscire nell’ambizioso obiettivo
Comprare una casa per i propri figli è probabilmente il desiderio più profondo di ogni genitore. Purtroppo visto il periodo storico che stiamo vivendo, non è semplice soddisfare questa esigenza, ma con un po’ di lungimiranza ci si può lavorare.
Il primo passo da fare è capire le proprie possibilità, non solo in termini di denaro, bensì anche per quanto concerne il tempo di cui si dispone per poterla cercare. Poi, bisogna ideare una strategia, che può portare a contenere i costi e a raggiungere l’obiettivo.
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Acquistare casa ai figli senza spendere un capitale: ecco come agire
Uno dei sistemi più utilizzati per comprare una casa da destinare ai propri figli senza un esborso economico ingente è la donazione indiretta. Ciò accade quando i genitori non sono possessori dell’immobile, ma vogliono acquistarlo è procedere con il passaggio di proprietà.
Anche se il contratto di compravendita, di fatto si realizza una donazione. In pratica madre e padre devono indicare nel rogito la provenienza del denaro utilizzato per comprare l’appartamento. Fiscalmente va pagata l’Iva al 4% se si tratta della prima casa e se l’acquisto viene effettuato direttamente dal compratore. Se è la seconda o addirittura terza casa l’Iva sale al 10%, addirittura al 22% se è considerata di lusso.
Una variante della donazione diretta è che il versamento può avvenire direttamente sul conto del figlio, che a sua volta paga il venditore. Dal notaio verrà ratificato solo l’atto di acquisto della casa e non l’atto di donazione.
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Le altre alternative utili sono il Fondo di garanzia prima casa. L’accesso è concesso per mutui fino a 250.000 euro e copre la metà del prestito del solo capitale. Si fa uso a questo strumento qualora si vogliano acquisire abitazioni signorili, ville, palazzi e immobili di lusso.
Resta poi l’opzione leasing immobiliare residenziale che prevede l’acquisto di una casa da parte di una banca o di una società di leasing. Queste poi lo mettono a disposizione del cliente che versa un canone alla stregua di un affitto. Scaduto il termine previsto dal contratto, si può riscattare l’immobile pagando il prezzo residuo, prorogare il contratto o addirittura recedere.
Resta inoltre il Fondo di solidarietà prima casa. Può essere attivato esclusivamente dai nuclei familiari che si trovano in difficoltà economiche temporanee nel pagamento delle rata del mutuo acceso per la prima casa.