Soffri di questa allergia? Attento a pomodori e legumi: meglio prevenire che curare

In alcune situazioni particolari alimenti piuttosto comuni come pomodori e legumi vanno tassativamente evitati. Vediamo quando è preferibile

Pomodori e legumi
Fonte Adobe Stock

L’alimentazione è un aspetto serio della vita delle persone e va curato in maniera minuziosa. Soprattutto se si convive con patologie particolari, problematiche pregresse o allergie. 

In quest’ultimo caso bisogna prestare particolarmente attenzione e capire subito quali potrebbero essere i prodotti avversi. Un esempio sotto questo punto di vista potrebbero essere i pomodori e i legumi che per alcuni soggetti sono assolutamente da evitare.

Vediamo in quali casi vanno messi da parte e soprattutto per quali motivazioni e bene preservarsi ed optare per altre tipologie di cibi.

Pomodori e legumi: quando è preferibile non mangiarli

In pratica si tratta dell’allergia al Nichel, un elemento chimico piuttosto diffuso in natura. Le indicazioni della Fondazione Veronesi possono essere piuttosto utili per capire ulteriori aspetti in merito e sapere dove è possibile trovarlo.

Può essere presente in oggetti metallici, cosmetici e prodotti per la casa, ma anche nell’acqua e in alcuni alimenti. Tra questi figurano i cereali integrali, la frutta a guscio, i legumi e i pomodori. 

Prodotti che già solo in caso di contatto potrebbero provocare una dermatite nei soggetti allergici. Qualora vengano ingeriti, la situazione è naturalmente peggiore. Può portare a sintomi gastrointestinali come nausea, dolore addominale e costipazione. 

Chi soffre di questa particolare allergia oltre ad eliminare dalla propria dieta gli alimenti sopracitati deve necessariamente rivolgersi ad un medico, che può dire di più circa cosa mangiare e cosa no.

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Se il quadro non è estremamente complicato, si può anche optare per una rimozione parziale di pomodori e legumi dal regime alimentare. In questo modo, seppur in quantità minori, li si può continuare ad assumere.

Altro suggerimento importante della Fondazione Veronesi è che il contenuto di Nichel nei generi alimentari è influenzato anche da altri fattori, come le pentole usate per cucinarli. Queste sono composte da leghe metalliche in cui è presente tra le altre cose il Nichel. È possibile anche che siano contenuti (come nel caso dei pomodori) all’interno di confezioni metalliche che hanno un alta concentrazione dell’elemento in questione.

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