Una donna anziana di 110 anni residente a Minturno ha ritrovato un buono postale del 1986. Vediamo quanto ha ottenuto dopo un’accurata rivalutazione
Una vera e propria favola di Natale. Si potrebbe descrivere così la vicenda di una signora anziana (110 anni) di Minturno (provincia di Latina). La donna, vedova e pensionata da ormai molto tempo, grazie ad alcuni familiari ha ritrovato nella sua abitazione un buono postale a lei intestato.
Il titolo del valore di 10 milioni di lire risale al 1986, ragion per cui ad oggi può valere cifre piuttosto importanti. Mai però avrebbe potuto immaginare in una conversione così ingente. Andiamo quindi a vedere nello specifico, quanto ha intascato la fortunata nonnina.
Inizialmente Poste Italiane lo calcola al ribasso non applicando gli interessi dichiarati sul treno del buono. In pratica sono stati considerati solo quelli più bassi che si sono succeduti negli anni.
Non soddisfatta della rivalutazione dell’istituto postale, ha pensato bene di rivolgersi all’associazione Giustitalia (www.associazionegiustitalia.it). Il suo compito è quello di occuparsi della riscossione dei buoni postali e dei Titoli di Stato. Così facendo ha scoperto che lo strumento in suo possesso valeva addirittura 246.560 euro.
Un disguido dovuto ad un errore ormai piuttosto comune di Poste Italiane, che già in altre situazioni analoghe aveva adottato questa linea. In pratica calcola i rendimenti dovuti ai risparmiatori, di anno in anno, capitalizzandoli al netto della ritenuta fiscale, erodendo così il montante per ciascun anno di maturazione del titolo. A questa metodologia non corrisponde un versamento su base annuale della ritenuta all’Erario.
La norma però (articolo 7 comma 3 del Dm 23 giugno 1997) precisa che sul montante dei Buoni Serie Q gli interessi continueranno ad essere applicati annualmente al netto della ritenuta fiscale.
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Una volta avuto il buon esito dell’operazione, la signora ha deciso di devolvere parte dell’introito alle strutture preposte alla distribuzione del vaccino anti-Covid nel Lazio. Insomma, una donna d’altri tempi non solo in senso anagrafico, ma anche di bontà d’animo. Chissà se questo suo atto d’amore possa contribuire ad aiutare qualcuno a sconfiggere il tanto odiato virus.