Il blackout di qualche mese fa ci ha fatto capire come Facebook e gli altri social incidano nelle nostre vite. Anche su un piano lavorativo.
Quando, qualche mese fa, i server di Facebook hanno smesso di funzionare a dovere, è apparso subito chiaro come l’incidenza di social network e similari sia estrema nelle nostre vite. Un’ora e poco più di blackout, senza Instagram, WhatsApp e naturalmente Facebook, ha riversato i cittadini del mondo su Twitter, unico dei social maggiori ad aver mantenuto le funzioni inalterate. Segno evidente di come vi fosse il bisogno di condividere l’esperienza, di capirci qualcosa in più. Tant’è vero che gli aggiornamenti stessi da parte della società sarebbero poi arrivati su altri canali. Il punto è che la nostra quotidianità è imperniata sul web ben più di quanto siamo disposti ad ammettere. E una semplice ora di schermi neri ha avuto un impatto devastante sull’economia mondiale.
Perché, lo si voglia o no, oggi come oggi interi business vengono mossi tramite l’online e, nello specifico, attraverso i social network. Portali che portano guadagno, non solo alle aziende che li hanno creati ma anche per quelle che li utilizzano per ragioni di marketing. Da questo punto di vista, Facebook batte sia Instagram (privilegiato dalla categoria non professionale degli influencer) e WhatsApp (che mette in contatto ma che funziona ancora alla stregua di una chat classica). Il social di Mark Zuckerberg, secondo Audiweb, annovera perlomeno 38 milioni di utenti attivi ogni mese. Numeri record, dovuti alla natura stessa della piattaforma.
Nonostante le varie tempeste subite e attraversate, Facebook resta quindi il re dei social network. Per come è stato pensato, infatti, si tende a fare i conti con effetti duraturi. E’ vero che, come tutti i social, tende a creare nuove relazioni. Ma è vero pure che ha contribuito a riallacciare vecchie amicizie e persino a far conoscere il proprio lavoro attraverso la condivisione di immagini e contenuti. Uno spazio che, se ben utilizzato, potrebbe davvero rappresentare un’ottima variabile di welfare. A proposito di lavoro, però, sembra in arrivo un cambiamento che potrebbe non far felici quanti puntavano su determinati servizi. Facebook ha annunciato, infatti, che nel 2022 rimuoverà il servizio “Offerte di lavoro”, volto a favorire le imprese nella ricerca di nuovi collaboratori.
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Il comunicato è stato reso pubblico in Italia nella giornata del 21 dicembre 2021. Facebook ha annunciato che, a partire dal 2022, la politica relativa al servizio cambierà radicalmente. Dal 22 febbraio la pagina sparirà dalle homepage di tutto il mondo, a eccezione dei soli Canada e Stati Uniti. Non sparirà il servizio, visto che le offerte di lavoro saranno incluse nella più generica pagina “Generale”. In pratica, il social manterrà l’opzione ma senza la vastità di servizio avuta fin qui grazie a una pagina interamente dedicata. Cesserà anche la possibilità di distribuire le offerte tramite l’Api Jobs di Facebook. Questo significa che non si potranno più nemmeno ricercare nuove offerte di lavoro. Peccato, perché il filo diretto fra le due facce della ricerca di lavoro (azienda e potenziale candidato) sul social era decisamente più rapido. Restano comunque i metodi tradizionali, che in fondo vanno sempre per la maggiore.