Scadrà il 31 dicembre la possibilità di richiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali. Pochi giorni per risolvere un problema economico rilevante e iniziare l’anno nuovo con maggior tranquillità.
Vale la pena perdere l’occasione di approfittare di una agevolazione che consente di pagare a rate gli importi delle cartelle esattoriali? Naturalmente la risposta è negativa ma attenzione, il bonus ha prossima scadenza. Dal 1° gennaio ritorneranno in vigore le regole ordinarie e non si potrà più richiedere la rateizzazione prevista dalla normativa fino al 31 dicembre 2021.
Pezzo dopo pezzo, nel 2021 si è ricomposto il puzzle sulla rateizzazione delle cartelle esattoriali. Il Governo emanando diversi decreti è riuscito a definire il quadro delle agevolazioni per i contribuenti che a causa della pandemia hanno trovato difficoltà a risarcire un debito. Le conclusioni della normativa dell’anno in corso consentono, nello specifico, di richiedere una nuova dilazione ai contribuenti con piani di rateizzazione decaduti anticipatamente rispetto alla sospensione dell’attività di riscossione. In più, i beneficiari in questione non dovranno saldare le rate scadute con riferimento al precedente piano di ammortamento.
L’agevolazione, poi, riguarda i contribuenti che sono decaduti dai benefici della Prima Rottamazione e della Rottamazione Bis. Il Governo offre loro la possibilità di inoltrare richiesta di una nuova rateizzazione dell’importo dovuto a condizione che la domanda venga inoltrata entro il 31 dicembre 2021.
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Rientrano nell’agevolazione tutti i contribuenti per i quali si è constatata l’inefficacia della Definizione Agevolata per omesso, tardivo o insufficiente versamento della somma dovuta entro il 2019. Il riferimento è alla Rottamazione-ter, al Saldo e Stralcio e alla Definizione Agevolata delle Risorse UE.
Ricordiamo, poi, che la richiesta di rottamazione delle cartelle esattoriali inviata entro il 31 dicembre non comporta la presentazione dell’ISEE. Inoltre, le agevolazioni sono previste anche per rottamazioni in essere. Il riferimento è alle rateizzazione dell’8 marzo 2020 con decadenza dopo il mancato pagamento di 18 rate e successive a tale data ma entro il 31 dicembre con decadenza dopo il mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive. Dal 2022, la decadenza sarà a partire dal mancato versamento di 5 rate.