Cosa succede quando un assicurato simula un incidente? In caso di frode assicurativa le conseguenze si spostano sul piano penale.
Sarà capitato a molti, probabilmente, di incappare nella odiosa truffa dello specchietto. Ossia, un automobilista con abbastanza pelo sullo stomaco da lanciare cautamente la propria auto appositamente contro un’altra, così da provocare un danno leggero e far ricadere la colpa su chi, in realtà, lo ha subito. L’effetto sorpresa molte volte ha fatto centro, con un accordo di risarcimento su due piedi allo scopo di non far andare per le lunghe la questione. E c’è addirittura chi fa peggio: qualcuno pensa male, ritenendo di poter provocare un falso incidente per riuscire a truffare l’assicurazione e ottenere un risarcimento.
Niente di più sbagliato. Il reato di truffa o di frode assicurativa è estremamente grave e provoca conseguenze altrettanto severe. Se è vero, infatti, che le compagnie assicurative sono tenute per legge a formulare un’offerta risarcitoria, è vero pure che il Codice delle assicurazioni potrebbe non intervenire nel momento in cui si profilino i sospetti di una truffa. Le ripercussioni possono spostarsi facilmente sul piano penale, ovvero la conseguenza peggiore in cui può incorrere chi si macchia del reato di frode. La legge infatti parla chiaro.
Falso incidente, le conseguenze penali per chi truffa l’assicurazione
Secondo l’art. 642 del Codice penale, categorizza chiaramente il danneggiamento fraudolento dei beni assicurati. Nel comma 1 si parla addirittura di una reclusione da uno a cinque anni per chi agisce col fine di ottenere l’indennizzo assicurativo. Stessa pena anche per chi cerca di ottenere un ingiusto vantaggio economico denunciando un incidente mai accaduto. O che addirittura ne falsifica le prove o le costruisce ad arte, procurandosi un falso testimone. Il reato, in sostanza, si materializza non solo nel momento in cui l’assicurato proceda con la simulazione di un incidente. I casi possono riguardare anche la dispersione, il deterioramento o l’occultamento di quanto assicurato. Ma anche la falsificazione o l’alterazione del contratto di assicurazione.
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Per quanto riguarda la compagnia assicurativa, in caso di sospetta frode potrà sporgere querela entro tre mesi dal momento in cui è stata recapitata notizia del fatto. Per la frode assicurativa, si concedono ulteriori 30 giorni per approfondimenti ulteriori in caso di dubbi. Al termine del lasso di tempo, decorreranno i tre mesi per sporgere querela. La questione è regolata dal comma 2-bis dell’articolo 148 del Codice assicurativo. Qualora l’interessato volesse agire in giudizio per ottenere il risarcimento, lo potrà fare solo dopo aver ricevuto comunicazione relativa della decisione adottata dalla compagnia e dopo la decorrenza dei 60 giorni di sospensione della procedura.