Emendamento alla Legge di Bilancio approvato dal Senato. Le Partite Iva beneficeranno di nuove discipline in caso di infortunio o malattia.
La pandemia ha colpito duro in tutti i settori, con evidenti ripercussioni sul tessuto sociale. Le piccole Partite Iva, però, hanno fatto fronte forse alle conseguenze peggiori della frenata lavorativa portata dal Covid. Nel corso dei mesi, il Governo ha tentato di tamponare l’emergenza disponendo dei ristori a fondo perduto per consentire a chi ha registrato delle perdite di fatturato di evitare guai peggiori. Il problema è che, fra ritardi e perdite più ingenti del previsto, le Partite Iva minori hanno incontrato difficoltà estreme a tenere la barra dritta tanto che, a partire dal 2022, si è deciso di disporre ulteriori forme di tutela.
La Commissione bilancio del Senato, lo scorso 21 dicembre, ha approvato un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, introducendo una disciplina specifica a favore delle Partite Iva. Le quali potranno ricevere tutele ad hoc in caso di infortunio o malattia. Un tentativo di equiparare, per quanto possibile, i diritti dei lavoratori. La modifica andrà a introdurre nuove regole anche per la gestione degli adempimenti nel caso di sospensione delle attività dovute a cause di forza maggiore. In questo modo, si andrà ad assicurare garanzie più strutturate non solo ai liberi professionisti che agli intermediari, ovvero consulenti del lavoro e commercialisti vari.
Partite Iva, nuove protezioni: cosa cambierà nel 2022
Le novità, quindi, riguarderanno direttamente le condizioni lavorative. In particolare, quelle che potrebbero venire a manifestarsi al pari di qualsiasi altro lavoratore dipendente. Malattie e infortuni, infatti, possono occorrere al professionista quanto al subordinato e, per questo, la nuova Legge di Bilancio tenterà di colmare il gap, fissando nuovi paletti entro cui muoversi per ottenere quelle garanzie fin qui difficilmente raggiungibili. Un rinnovamento dovuto soprattutto al pressing alzato dall’Associazione nazionale commercialisti (Anc), che ha interpellato direttamente il Senato a seguito dello stop arrivato dalla Ragioneria di Stato. E Palazzo Madama, alla fine, si è convinto ad avallare la proposta, finendo per approvare l’emendamento al testo della Manovra.
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Il presidente di Anc, Marco Cuchel, si è detto soddisfatto del risultato ottenuto. E, in effetti, si tratta di uno stimolo in più al lavoro di una categoria che, negli ultimi mesi, ha conosciuto più frenate che soddisfazioni professionali. Per le Partite Iva, sul piano pratico, cambieranno le modalità di approccio alle agevolazioni previste in caso sia di infortunio che di malattia. Ad esempio, secondo la nota di Anc, in caso di ricovero per tali ragioni (inclusi gli interventi chirurgici o cure domestiche alternative al ricovero ospedaliero), non verranno imputate responsabilità al professionista né al suo cliente. Inoltre, come già avvenuto in tempo di lockdown, alcuni adempimenti obbligatori potrebbero saltare. In quel caso si rispettavano normative straordinaria mentre col nuovo emendamento potrebbero arrivare delle modifiche strutturali. Tuttavia, per il momento, non è chiaro quali siano effettivamente gli adempimenti obbligatori che potranno ricevere una deroga. Restano sicure però le ragioni di infortunio o malattia. Ed è già un passo avanti.