Il Bonus verde è un’agevolazione sotto forma di detrazione fiscale. E la dicitura “senza Isee” è corretta fino a un certo punto. Vediamo perché.
Poter disporre di uno stanziamento imprevisto da 1.800 euro significherebbe molto per i contribuenti. In un periodo di difficoltà economica, qualsiasi disposizione volta a sostenere il reddito familiare sarebbe una mano santa per affrontare le varie spese, relative alle tasse o al semplice sostentamento. Forse è per questo che, negli ultimi giorni, la notizia che potesse scattare un bonus simile, e addirittura senza Isee, era stata da molti bollata come una fake news. In realtà, l’agevolazione esiste, anche se il modo di riportarla ha lasciato un po’ a desiderare. Il sostegno in questione è il cosiddetto Bonus verde, o meglio la sua proroga in Legge di Bilancio 2022, con nuova scadenza al 2024.
Dalla scadenza inizialmente prevista al 31 dicembre 2021, le tempistiche si allungheranno sensibilmente. Si tratta, nello specifico, del Bonus verde, ovvero l’agevolazione utile per gli interventi su terrazzi, giardini e spazi verde all’interno di una proprietà privata, con possibilità di detrazione fiscale del 36% su una spesa massima di 5 mila euro. Non si parla di una misura emergenziale, visto che il bonus in questione è stato introdotto già nel 2008 e prorogato, in seguito, fino al 2021. Di Manovra in Manovra, quindi, si è andati avanti con quella che, a conti fatti, è una detrazione fiscale a tutti gli effetti più che un bonus.
Il Bonus verde, di per sé, si inserisce nella schiera delle agevolazioni edilizie. Le quali, fra gli altri, comprendono il Superbonus, l’Ecobonus e quello Ristrutturazione. Come gli altri, anche questo consente di accedere a detrazioni fiscali sulle spese effettuate per lavori in condominio o nei giardini di casa. Considerando che la percentuale sarà del 36% su un massimo di spesa pari a 5 mila euro, la detrazione sarà non superiore a 1.800 euro. L’equivoco è proprio sulla dicitura “senza Isee”, in quanto nessun bonus edilizio prevede la presentazione della certificazione. L’unica possibilità era riferita al Superbonus villette, peraltro solo a partire dal 2022.
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Detto questo, la detrazione fiscale del 36% non cambierà fino al 2024. Almeno per ora. Le spese sostenute per l’ottenimento dell’agevolazione riguardano, ad esempio, la sostituzione di un manto erboso o l’installazione di un impianto di irrigazione. Spese valide sia su un terrazzo che nel giardino, di casa propria o condominiale. Nel primo caso, rientrano nel bonus anche eventuali strutture per la realizzazione di giardini pensili o gazebo. L’Agenzia delle Entrate aveva chiarito già nel 2019 la natura del Bonus verde, con un dossier di 390 pagine inclusivo di tutti i chiarimenti necessari. Chiariti gli equivoci, resta comunque un’agevolazione utile per chi ha la passione del giardinaggio o possiede uno spazio verde nei metri quadri domestici. Basta fare attenzione ai dettagli.