Una nota catena di supermercati sta affrontando un momento piuttosto delicato. Ecco le drastiche conseguenze che ne sono derivate
Momento delicato per diversi lavoratori sparsi per il Bel Paese, che non hanno potuto fare altro che opporsi a questa situazione mettendo in atto uno sciopero piuttosto importante.
Tra questi erano presenti anche i dipendenti di una delle catena di supermercati più presente sull’intero territorio nazionale, ovvero il Carrefour. Un vero e proprio colosso che però non sembra più avere le solidi base di un tempo. Per via di ciò ha annunciato ai sindacati delle decisioni abbastanza forti, che hanno generato numerose conseguenze e polemiche.
Supermercati Carrefour in gravi difficoltà: le ripercussioni in termini di chiusure e licenziamenti
Nello specifico ha intenzione di licenziare 769 impiegati e di chiudere 106 punti vendita in 9 regioni. Già nelle scorse settimane aveva formalizzato questi provvedimenti ai sindacati durante un confronto sul Piano aziendale 2022.
Il tutto motivato da una nota esemplificativa, di cui ecco un estratto fondamentale: “Le ragioni alla base della situazione di eccedenza sono da individuarsi nella grave situazione economico gestionale”.
Il comunicato prosegue specificando il calo del fatturato e dei clienti oltre che l’incidenza del costo del lavoro. Tutto ciò ha generato un quadro di grave squilibrio che non è più sostenibile per la società, la quale è stata praticamente costretta ad un intervento così rivoluzionario.
I licenziamenti coinvolgono in particolar modo 267 dipendenti in 27 Ipermercati, 313 in 67 market e 168 in 10 cash&carry e 168 posti presso le sedi amministrative di Milano, Roma, Napoli, Rivalta, Moncalieri, Michelino, Airola e Grugliasco.
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Dal canto suo Carrefour Italia (già da tempo in crisi) ha presentato ai sindacati il piano di sollevamento dall’incarico dei lavoratori. Sarà gestito su base volontaria tramite l’attivazione di una procedura formale così come previsto dalla legge.
A ciò si aggiunge l’impegno e la conferma di continuare ad investire su tutta la penisola italiana. Nonostante ciò la Fiscast Cisl non è soddisfatta del quadro delineatosi. Tramite il segretario generale aggiunto Vincenzo Dell’Orefice ha fatto sapere di non ritenere percorribile la strada di un confronto che ha come obiettivo finale quello di arrivare a dei licenziamenti e alla cessione di negozi a terzi.