Il curriculum vitae è un documento molto importante che in pochi istanti deve presentare al meglio il candidato.
Scrivere un curriculum è sempre un momento importante. E anche difficile. Pur essendo un documento breve, deve contenere in poche righe le capacità, le aspirazioni e le potenzialità di un candidato al lavoro. Riuscire ad “indovinare” quale forma verrà maggiormente apprezzata può rivelarsi una vera impresa. Ma non c’è da preoccuparsi: ecco qualche trucchetto per scrivere un curriculum efficace e vincente, in ogni situazione
Parlare di curriculum oggi è un fatto normale. Ogni qual volta si cerca lavoro, si va a compilare quello che è il documento che ci rappresenta, quello in cui sintetizziamo gli obiettivi raggiunti e le competenze acquisite nel corso degli anni. Ma quando è stato “inventato” il curriculum come forma di “presentazione ufficiale”? Sicuramente una forma di raccomandazione è sempre esistita: scritta di proprio pugno o da chi aveva più capacità espositive, è sempre servita per accedere alla possibilità di lavorare, presso le più svariate realtà. Forse per i lavori più semplici bastava chiedere al “capo”, ma anche in passato le figure professionali più competenti dovevano dimostrare in qualche modo di essere la persona più adatta a ricoprire quel determinato ruolo.
L’esempio più famoso? Il Curriculum di Leonardo Da Vinci. Forse non tutti sanno che nel 1482, quando lo scienziato, artista, architetto e ingegnere aveva già un’ottima reputazione, Leonardo invia una “lettera di presentazione” a nientemeno che Ludovico Il Moro: in questa, gli espone l’offerta dei suoi servigi, ed elenca tutta una serie di informazioni. Ciò che balza agli occhi di chi legge questo raro e prezioso documento, è la “modernità” della forma. Leonardo scrive una lettera che ancora ad oggi potrebbe essere presa a modello. Egli infatti elenca solamente nell’ultima parte quelle che sono le sue capacità. La prima parte di questo scritto è composto da un’analisi delle necessità del destinatario, e di tutte le soluzioni che la sua opera potrebbe fornirgli. Geniale. L’epilogo lo conosciamo tutti: grazie alle opere di Leonardo Da Vinci eseguite sotto il Ducato di Ludovico Il Moro, tutta Milano, e non solo, abbracceranno un Rinascimento che non ha conosciuto eguali.
Sull’onda di questo “lieto fine”, viene comunque da chiedersi come si possa ottenere successo ed essere selezionati dopo l’invio del curriculum vitae – e della lettera di presentazione che eventualmente lo accompagna. In pratica, non è obbligatorio allegare una lettera di presentazione, soprattutto se si è “alle prime armi”; meglio un documento in meno che un errore certo. Quando l’esperienza comincia ad essere più concreta, e si impara a colloquiare meglio con i potenziali datori di lavoro o recruiter, allora si potrà arricchire il curriculum con una lettera di presentazione ben formulata, e il successo sarà (si spera) assicurato.
Hai finalmente terminato gli studi, ti sei diplomato o laureato e adesso stai cercando un impiego gratificante, possibilmente nel settore che ami di più, e che venga ben retribuito. Oppure è da tanto che non lavori o addirittura non hai mai lavorato perché ti sei dedicata alla famiglia. Magari cerchi un’azienda sana, con cui crescere. Ma quando l’hai individuata tra gli annunci di lavoro, ti chiedi: “non ho esperienze di lavoro, cosa ci scrivo nel curriculum?” e la domanda è più che legittima, perché il curriculum viene visto come una sorta di “elenco” di obiettivi raggiunti, diplomi conquistati, esperienze maturate, e si tende a pensare che più questo elenco è lungo e maggiori saranno le possibilità di essere scelti.
Niente di tutto questo, il curriculum efficace è tutt’altro. Questo documento serve a far conoscere le proprie qualità, e persino le potenzialità. Riuscire a trasmetterle attraverso una scheda sintetica è il segreto per ottenere il colloquio presso l’azienda destinataria.
Prima di tutto, è bene spendere qualche ora in più per redigere il curriculum e cercare di creare un documento efficace e perfetto nella forma, piuttosto che stampare elenchi scarni di dati da distribuire ovunque. In rete sono disponibili molti modelli, il più famoso dei quali è certamente il “Curriculum Europeo”. Non è obbligatorio scaricare uno di questi fac-simile, ma dargli un’occhiata può servire a impostare il layout del documento che andremo a realizzare.
Naturalmente nella prima parte del documento devono essere presenti i tuoi dati anagrafici, i recapiti presso cui sei reperibile e possibilmente anche una foto. Il recruiter a colpo d’occhio individuerà il range della tua età, anche solo osservando il ritratto. Non allegare link a social personali, a meno che tu non ti sia costruito un profilo professionale ad hoc, come per esempio avviene su Linkedin. Inutile sottolineare che ci vuole almeno una base di impaginazione, quindi occhio agli spazi, alla giustificazione del testo, alle parole accuratamente evidenziate in grassetto eccetera.
Il curriculum è un po’ come raccontare la tua storia. Ogni minimo tassello che ha contribuito a farti diventare ciò che sei e soprattutto a farti individuare le tue potenzialità. Sì allora all’esposizione di frequenza a corsi, master, corsi di lingua e simili, ovviamente mettendo in risalto sottolineare le competenze acquisite. Ma inserisci in questa panoramica anche tirocini, periodi di volontariato, piccoli lavoretti stagionali che potresti aver svolto per mantenerti gli studi.
Tra queste righe, potrai inserire qualche informazione più personale (ma non troppo) su di te: dagli sport che pratichi a cosa ti ha spinto ad aderire a determinate situazioni, dalle scoperte che ti hanno cambiato la vita, fino alla ricchezza che hai maturato a seguito di dette esperienze. Puoi inserire infatti anche i viaggi che hai fatto – non necessariamente per studio – se hai fatto o fai parte di qualche associazione culturale/umanitaria e tutto ciò che può andare a far immaginare l’essenza della tua persona al datore di lavoro.
LEGGI ANCHE >>> Il dress code ideale per far colpo ad un colloquio di lavoro
Non dimenticarti di inserire, a fine documento, la tua disponibilità e/o flessibilità, la tua attitudine a lavorare in team o a gestire gruppi di lavoro, a portare a termine un incarico e a saperti adattare a diverse situazioni (magari proprio per merito dei viaggi che hai effettuato) così da mettere sul piatto tutta la tua volontà di crescere ulteriormente.
Naturalmente, a seconda del tipo di azienda a cui stai dedicando il curriculum, nonché della tipologia di lavoro, dovrai saper trasformare le stesse informazioni in maniera diversa. Enfatizza di volta in volta un comparto piuttosto che un altro. Si tratta un po’ di “giocare” con le informazioni, ma in fondo anche questa è una competenza!