Pagamenti con bancomat, occhio alle multe: il gesto che potrebbe costarvi caro

Occhio ai pagamenti con il bancomat. In alcuni casi, infatti, si rischia di incorrere in delle pesanti multe. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pagamenti bancomat
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Spesso non ci facciamo caso, ma sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio per poter pagare beni e servizi di vario genere. A partire dalla spesa settimanale fino ad arrivare ai prodotti per la pulizia della casa, passando per le bollette, in effetti, sono davvero tante le volte in cui sborsiamo del denaro.

Allo stesso tempo diverse sono le modalità di pagamento tra cui poter scegliere, a partire dal denaro contante fino ad arrivare a carte di credito o bancomat. Ebbene, proprio soffermandosi su quest’ultimo è bene prestare particolare attenzione, in quanto in alcuni casi di rischia di incorrere in delle pesanti multe. Ma in quali circostanze e soprattutto chi rischia? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pagamenti con bancomat per contrastare l’evasione fiscale: tutto quello che c’è da sapere

L’evasione fiscale, purtroppo, si rivela essere una delle maggiori piaghe della nostra economia. Da qui la decisione del governo di attuare delle misure volte proprio a contrastare tale fenomeno. Diverse, in effetti, sono le strategie messe in atto nel corso degli anni, tra cui la decisione di incentivare l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, come appunto il bancomat.

Proprio in tale ambito, ricordiamo, in base a quanto sii evince dal decreto n. 99/2021, l’esecutivo ha ad esempio deciso di mettere a disposizione degli esercenti il cosiddetto bonus bancomat, volto a spingere i venditori a dotarsi di Pos.

In particolare sono stati introdotti tre importanti incentivi, come quello che vede l’innalzamento dal 30% al 100% del credito di imposta sulle commissioni che gli esercenti pagano quando il cliente effettua pagamenti tramite Pos.

Ma non solo, un ulteriore credito d’imposta è riconosciuto per l’acquisto e l’utilizzo del Pos collegato al registratore telematico. Entrando nei dettagli:

  • Nel caso in cui un esercente acquisti o noleggi strumenti di pagamento elettronici nel corso del 2022, può beneficiare di un contributo pari a 320 euro. Sono comunque previste delle limitazioni, in base al fatturato accumulato nel periodo d’imposta precedente. Le percentuali di riferimento infatti sono:
    • 100% per ricavi e compensi fino a 200 mila euro;
    • 70% per ricavi e compensi tra 200 mila euro e 1 milione di euro;
    • 40% per ricavi e compensi tra 1 e 5 milioni di euro.
  • Coloro che decidono di dotarsi di tali dispositivi per la prima volta, inoltre, possono beneficiare di un credito d’imposta dal valore di 160 euro, fermo restando il rispetto dei seguenti limiti:
    • 10% importo speso per ricavi tra 1 e 5 milioni di euro;
    • 40% in caso di ricavi compresi tra 200 mila euro e 1 milione;
    • 70% importo speso per ricavi inferiori a 200 mila euro.

Multa da 30 euro per i negozianti che non accettano pagamenti con bancomat

Come abbiamo potuto notare, quindi, diversi sono gli incentivi volti a favorire i pagamenti tramite Pos. Se tutto questo non bastasse, proprio in tale ambito sono in arrivo delle importanti novità, con molti che potrebbero, purtroppo, ritrovarsi a dover fare i conti con un’amara sorpresa. Ma cosa sta succedendo?

Ebbene, bisogna sapere che un emendamento al dl Recovery all’esame della Commissione Bilancio della Camera, prevede una sanzione per i negozianti che non accettano i pagamenti tramite bancomat. È quanto si evince dall’emendamento riformulato dai relatori in base alle proposte di Stefano Fassina, Leu, e Rebecca Frassini, Lega, che ha già ha dato il via alle prime polemiche.

In particolare l’emendamento in questione prevede una sanzione di minimo 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale l’esercente rifiuti i pagamenti tramite bancomat. In particolare a dover accettare tale tipo di pagamento sono tutti i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali.

Ma non solo, l’emendamento specifica che l’obbligo di accettazione di carte di pagamento è assolto con riferimento ad almeno una tipologia di carta di debito e ad almeno una tipologia di carta di credito, che devono essere identificate dal marchio del circuito di appartenenza.

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Pagamenti con bancomat, importanti cambiamenti in vista? Ecco cosa c’è da aspettarsi

In realtà non si tratta di una novità in senso assoluto. Lo stesso tipo di norma, infatti, era stata già inserita nel decreto fiscale collegato alla manovra del 2020, salvo poi essere stralciata nel corso dell’iter parlamentare del provvedimento. Viste le polemiche in corso, quindi, molto probabilmente tale emendamento finirà per diventare oggetto di discussione al momento del passaggio in Aula.

Non resta quindi che attendere e vedere quali saranno le prossimi decisioni in tal senso e se i negozianti dovranno fare i conti con quella che da molti viene considerata l’ennesima stangata, soprattutto in un periodo già particolarmente difficile come quello attuale, per via dell’impatto negativo del Covid sull’economia.

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