Uno dei paesi europei in cui si è registrata finora la maggiore migrazione di italiani: i motivi per lavorare in Germania sono più d’uno. I dettagli.
La Germania si trova al centro dell’Europa, non solo geograficamente. Da sempre è terra di emigrati dal nostro paese, in quanto là il mercato del lavoro mediamente presenta più offerte di lavoro e condizioni contrattuali più allettanti che in Italia.
Tantissimi sono dunque coloro che coltivano l’ambizione di trasferirsi in Germania, per vivere e lavorare in un paese che, nonostante il delicato periodo a livello socio-economico per l’intero continente, continua ad offrire opportunità e chance di sviluppo della propria carriera lavorativa.
Da Monaco di Baviera ad Amburgo, da Dortmund a Berlino, sono certamente più d’una le città tedesche in cui poter lavorare. Specialmente se confrontati con lo stile di vita italiano e, in generale, dei paesi del Mediterraneo, i tedeschi si differenziano per ordine ed efficienza delle strutture pubbliche, per il rispetto delle regole e degli orari, per il senso civico.
Ecco perché appare opportuno soffermarci su questo paese, per capire quali sono i suoi tratti caratteristici e come fare a vivere e lavorare in Germania. Quali presupposti occorre possedere? Che documenti portare con sé o richiedere una volta arrivati là? Quali sono le professioni più richieste e i mestieri meglio remunerati. Scopriamolo di seguito, in questa sintetica guida pratica.
Vivere e lavorare in Germania: il mondo occupazionale
La Germania è certamente un paese molto diverso dall’Italia, sotto vari punti di vista. Ma è vero che vi sono alcune caratteristiche che in certi casi richiamano tratti tipicamente italiani: pensiamo ad esempio al fatto che anche nei territori tedeschi ci sono differenze culturali tra nord e sud. Per esempio i bavaresi – al sud – sono conosciuti come persone aperte e accoglienti, mentre i tedeschi delle aree settentrionali sono più chiusi e meno ospitali nei confronti dei foresti.
Dal punto di vista climatico, la Germania è caratterizzata da un clima continentale: chiaro dunque che sceglie di vivere e lavorare là, dovrà rinunciare al clima mite, ai km e km di coste e alle temperature gradevoli, che si trovano tipicamente nel nostro paese.
D’altronde però in Germania si possono contare vari aspetti positivi, che di fatto hanno decretato il ‘successo’ di questo paese, presso un vasto numero di expat. Pensiamo al mercato del lavoro: le leggi tedesche mettono in primo piano il lavoro e la protezione dei lavoratori e dei loro diritti. Non deve dunque stupire che le regole sui licenziamenti siano molto rigide e che in ipotesi di perdita del lavoro scattino i sussidi di disoccupazione, ma anche l’intervento dello Stato che, per il tramite i suoi uffici di collocamento, si adopera nell’aiutare il cittadino nella ricerca e nell’individuazione di una nuova occupazione, nel più breve tempo possibile.
In questo paese i centri per l’impiego (Auslandsvermittlung) sono diverse centinaia, costituendo una vera e propria rete molto ben ramificata e organizzata su tutta la nazione. Soprattutto, funzionano come dovrebbero, secondo un meccanismo tanto semplice quanto efficace. Se una persona perde il lavoro e diviene disoccupata, si reca presso questi sportelli e domanda di essere iscritta in liste ad hoc. In un secondo tempo, i funzionari la contattano, appena trovano un posto disponibile e corrispondente per caratteristiche al profilo della persona senza lavoro. Come accennato, il meccanismo funziona davvero – a differenza che in Italia: in Germania il tasso di disoccupazione è di poco sopra al 5%.
Inoltre, in questa nazione gli stipendi sono mediamente più elevati rispetto all’Italia, e a ciò si abbina un costo della vita più che accettabile e l’efficienza dei servizi pubblici. Ecco perché è unanimemente riconosciuto che il paese sia in grado di garantire senza alcun dubbio un buon tenore di vita. D’altronde, la Germania è stabilmente ai primi posti della classifica che misura la qualità della vita a livello mondiale.
Vivere e lavorare in Germania: i contratti di lavoro
In linea generale, il sistema dei contratti di lavoro applicati in Germania non è molto diverso dal nostro. Infatti anche da quelle parti abbiamo il contratto a tempo pieno o parziale, come anche il contratto a tempo determinato o indeterminato.
Là esiste anche il cd. contratto verbale, che si concretizza nell’accordo solo a voce con l’azienda, sul piano delle condizioni del lavoro (ad esempio la paga e gli orari). Di seguito sarà il datore di lavoro a dover formalizzare il rapporto in essere, mettendo per iscritto alcuni elementi entro breve tempo dalla data di inizio del lavoro.
Particolarità della Germania è altresì il cd. contratto “minijob”: si tratta di un contratto di lavoro che comporta uno stipendio massimo di 450 euro al mese (con un numero ridotto di ore). Peraltro, in ipotesi di reddito derivante da solo minijob – se non si hanno ulteriori entrate – si può fare richiesta del sussidio sociale. In Germania, d’altronde, il concetto di Welfare State è molto radicato. Il minijob è piuttosto utile a chi deve ancora perfezionare la lingua tedesca e ha dunque bisogno di alcune ore della giornata per frequentare i corsi di lingua.
Sul piano dell’orario di lavoro, in Germania al dipendente è concesso di scegliere quante ore lavorare, a partire da un limite minimo. Chiaro che il guadagno crescerà in proporzione alle ore effettivamente lavorate. In ogni caso, la durata massima della giornata lavorativa è fissata a 10 ore. Ciò comunque vale solo in casi eccezionali, e il datore di lavoro deve sempre compensare l’orario di lavoro più lungo, garantendo che il dipendente lavori meno nel periodo successivo.
Per quanto attiene alla tassazione tedesca, relativa al lavoro subordinato, abbiamo che essa è strutturata in un’assicurazione pensionistica, in un’assicurazione di disoccupazione e in una medica. Vi è anche la cd. tassa sulla chiesa, se l’interessato si è dichiarato appartenente a una Chiesa.
Anzi, non deve stupire che a pesare sulla scelta di tanti tedeschi di abbandonare la Chiesa c’è un motivo economico: chi si dichiara cattolico in questo paese, infatti, deve versare l’8-9 per cento dell’imposta sul reddito alla Chiesa. Ma attenzione: chi dichiara di non essere più cattolico per non pagare la tassa non può più ricevere i sacramenti né il funerale cattolico.
Germania: il fattore della lingua e la formazione
Lo abbiamo detto poco sopra: tuttora la Germania rappresenta una delle principali destinazioni per gli expat, italiani compresi. Le ragioni che spingono molti italiani a trasferirsi da quelle parti, sono essenzialmente di ambito lavorativo.
Non si può non rimarcare che il mercato del lavoro tedesco è molto vasto e ricco di opportunità – sia per chi ha svolto un periodo di studi all’università, che per i diplomati alla scuola secondaria di secondo grado – tanto che non sarà difficile lavorare in Germania anche senza esperienza.
Attenzione però alla lingua tedesca: si tratta ormai di una delle lingue più importanti e utilizzate in Europa, nonostante la sua indubbia difficoltà, specialmente per coloro che provengono da un paese del Mediterraneo, come l’Italia. Inoltre, il tedesco è altresì la lingua ufficiale di non poche multinazionali nel mondo.
Vero è che un’altra ragione per la quale molte persone scelgono di lavorare in Germania è anche il desiderio di studiare il tedesco, per riuscire a padroneggiarlo in tempi relativamente brevi. D’altronde, chi intende vivere e lavorare in Germania per lungo tempo, dovrà per forza imparare ad usare il tedesco in varie circostanze della vita quotidiana. Ovviamente si parte da una conoscenza di base della lingua, finalizzata alle attività e bisogni elementari, ma per lavorare stabilmente in Germania è consigliabile possedere una conoscenza certificata di livello C1, soprattutto se l’intento è quello di fare carriera e ambire a ruoli dirigenziali.
Nonostante l’ostacolo della lingua, la Germania si trova al secondo posto dei Paesi con maggiore emigrazione italiana nel pianeta. Insomma, scegliere di trasferirsi a vivere e lavorare in Germania – per migliorare le proprie condizioni di vita o per trovare un’occupazione stabile in settori in cui nel nostro paese è molto difficile – è qualcosa di piuttosto diffuso tra i nostri connazionali, che ogni anno prendono l’aereo con destinazione Berlino, Monaco o qualche altra grande città tedesca.
Sopra abbiamo accennato al fattore della bassa disoccupazione: ebbene, se escludiamo il bacino della Ruhr e la città di Brema, le percentuali inferiori di disoccupazione si trovano nella Germania dell’ovest e a nord. Invece, per quanto riguarda l’ex Germania dell’est, a causa del peculiare sviluppo storico di questa area, il tasso di disoccupazione resta più alto che nel resto del paese.
Il segreto per mantenere un livello di disoccupazione così basso – elemento che avvantaggia anche chi proviene dall’estero – sta probabilmente nella forza della cd. formazione professionale duale (Ausbildung). Si tratta di un percorso alternativo al normale ciclo scolastico mirato all’inserimento nel mondo del lavoro. In esso si alternano delle ore di scuola a un tirocinio direttamente sul campo, per avere un immediato contatto con quello che sarà poi il luogo di lavoro di tutti i giorni.
Insomma, si tratta di una sorta di alternanza scuola-lavoro che in Germania è assai perfezionata ed efficace: essa si può certamente ritenere una delle ragioni – se non la ragione principale – del basso tasso di disoccupazione in terra tedesca.
Lavorare in Germania: si può senza sapere la lingua?
Abbiamo accennato al fatto che se l’intenzione è quella di vivere e lavorare in Germania per lungo tempo, è assai opportuno imparare quanto prima la lingua locale. Tuttavia, con un mercato del lavoro così vivace, è vero che trovare offerte di lavoro senza conoscere la lingua non è impossibile.
Molto dipende dal tipo di mansione. Per esempio si può lavorare in Germania nell’ambito della ristorazione in cui ci sono aziende italiane che offrono lavoro agli italiani come lavapiatti o anche come pizzaiolo. Per svolgere queste mansioni, è sufficiente l‘italiano e l‘inglese almeno a livello base.
Nel periodo di tempo che serve ad imparare meglio la lingua tedesca, si può puntare a trovare un lavoro nell’ambito delle pulizie o dei cd. lavori stagionali, specialmente nella stagione estiva (ad es. raccolta frutta).
Ma è chiaro che se l’ambizione è quella di fare carriera, per mettere a frutto il percorso di studi svolto in Italia, è chiaro che l‘obiettivo obbligato è quello della approfondita conoscenza della lingua tedesca.
Germania: quali documenti servono?
E’ ben noto che la Germania è parte della UE e ciò semplifica molto la vita, in fatto di burocrazia, all’expat italiano che intende vivere e lavorare in Germania. Infatti, per un primo contatto con il paese è sufficiente non dimenticarsi di portare con sé carta di identità e passaporto, che servono per identificarsi in quanto documenti di riconoscimento. Insomma, i cittadini italiani che vogliono stabilirsi in Germania non necessitano di alcun permesso di soggiorno.
Tuttavia, una volta giunti in terra tedesca vi sono una serie di formalità burocratiche da rispettare. Un po’ come accade in ogni parte del mondo. In particolare, per lavorare in Germania in modo del tutto conforme alle leggi locali, è richiesta la cd. Steueridentifikationsnummer, vale a dire un numero identificativo, che può essere paragonato al nostro codice fiscale.
Esso si consegue, di solito ma non solo, a seguito della registrazione della residenza tedesca presso l’anagrafe del Comune (Anmeldung). Quest’ultima deve essere obbligatoriamente fatta se il soggiorno per lavoro in terra tedesca è al di sopra dei 90 giorni. Questo step è peraltro utile ai fini dell’iscrizione all’Aire – l’anagrafe degli italiani residenti all’estero.
Ecco perché, il primo step da compiere per trasferirsi in Germania, nella maggior parte dei casi, non dovrebbe essere quello di trovare un lavoro ma quello di trovare un alloggio, una sistemazione abitativa.
Situazione particolare quella che attiene ai lavori molto specializzati, per i quali può essere richiesta la laurea. In dette circostanze, trovare lavoro in Germania dall’Italia o magari scegliere di lavorare per una delle tante aziende italiane che, in Germania, assumono piuttosto frequentemente, potrebbe convenire non poco al futuro expat italiano. Il futuro datore di lavoro sarà più propenso ad occuparsi degli step burocratici che precedono l’assunzione. Ciò specialmente se si tratta di una figura con esperienza e in grado di garantire un concreto apporto all’azienda.
Ribadiamo comunque che il cittadino italiano potrà entrare in Germania con un documento di riconoscimento, e pensare subito dopo a lavorare in terra tedesca. Documenti come l’Anmeldung e il Steueridentifikationsnummer sono fondamentali ai fini di una lunga permanenza. Soltanto essendone in possesso, l‘expat italiano sarà in regola secondo le leggi tedesche. Potrà tranquillamente lavorare, aprire un conto in banca e fare tanto altro.
Non è finita qui. Vi sono altri step importanti da considerare, al fine di essere pienamente ‘visibili’ allo stato tedesco. Eccoli di seguito in sintesi:
- sottoscrivere una assicurazione sanitaria personale (non sempre è inclusa nei contratti di lavoro);
- andare presso il Finanzamt. Di fatto l’Agenzia delle Entrate tedesca. Là l’interessato dovrà presentare l’Anmeldung, il Steueridentifikationsnummer e compilare un modulo per chiarire la propria posizione fiscale;
- ricevere presso la propria residenza la tessera per la previdenza sociale e un codice che identifica il possessore, per quanto attiene al versamento dei contributi in Germania.
Vi è da dire che il sistema burocratico e degli uffici pubblici in Germania è molto efficiente. Sarà sempre possibile trovare un addetto in grado di chiarire eventuali dubbi legati alla propria situazione personale e di offrire assistenza in merito alla compilazione del materiale cartaceo.
Lavorare in Germania: gli stipendi delle professioni più ricercate
Vediamo di seguito un sintetico elenco dei lavori più richiesti in Germania. Sono interessanti anche sul piano della cifra dello stipendio. Ricordiamo infatti che in Germania le retribuzioni sono mediamente più alte che da noi.
Alla luce delle informazioni che si possono trovare in alcuni siti web tedeschi che si occupano di lavoro, ecco di seguito un elenco delle professioni meglio pagate e più interessanti di questo grande paese.
- Ingegneri: in considerazione delle varie specializzazioni all’interno dell’ingegneria, si può affermare approssimativamente che lo stipendio lordo è pari a circa 4.300 euro al mese. Molto ben pagati coloro che lavorano nell’ambito dell’industria chimica o farmaceutica, specialmente se l’expat italiano vive in un land prospero come la Baviera;
- Responsabili HR: stipendio lordo di circa 7000 euro mensili;
- Biologi: lo stipendio base come biologo parte da circa 2.000,00 euro lordi al mese, ma lo stipendio medio di un biologo in Germania con dottorato nelle università è pari a circa 3.000,00 – 4.000,00 euro lordi;
- Direttori finanziari: stipendio lordo di circa 7300 euro mensili;
- Direttori esecutivi: stipendio lordo di circa 8000 euro mensili;
- Corrieri: stipendio lordo pari a circa 2.000 euro al mese;
- Postini: stipendio lordo mensile al di sopra dei 2.000 euro;
- Muratori: a seguito di una formazione professionale ad hoc, sarà possibile guadagnare circa 2.400 lordi al mese come muratore qualificato. In mancanza di formazione, la retribuzione sarà minore;
- Parrucchieri: stipendio lordo mensile pari a circa 1.800 euro;
- Meccanici: stipendio lordo sui 3.000 euro lordi al mese, ma può salire grazie alla specializzazione e all’esperienza;
- Cassieri di supermercato: stipendio lordo vicino ai 2.000 euro al mese;
- Camionisti: sopra abbiamo detto che sono molto ricercati in Germania, e lo stipendio è di tutto rispetto. Esso corrisponde a circa 2.400 euro lordi al mese. Attenzione però: i camionisti che hanno appena cominciato a lavorare o che compiono brevi distanze possono aspettarsi gli stipendi inferiori. Viceversa, gli autisti di camion a lungo raggio o di materiali pericolosi possono guadagnare di più;
- Bancari: si tratta di una delle professioni più ambite, siccome si può guadagnare uno stipendio superiore ai 5mila euro lordi mensili;
- Pizzaioli: stipendio lordo mensile superiore a 2.000 euro lordi al mese;
- Camerieri: stipendio lordo mensile pari a circa 1.700 euro lordi al mese;
- Lavapiatti: anche queste figure guadagnano uno stipendio più alto che in Italia, perché in Germania parte da circa 1.500 lordi al mese.
Vero è che in Germania si guadagna mediamente di più che da noi. Ma è pur vero che le retribuzioni vanno rapportate al costo della vita, che è variabile da un territorio all’altro del paese.
Germania: dove trasferirsi per lavoro?
Se ci si chiede dove andare a vivere e lavorare in Germania, ossia in quale città cominciare il proprio percorso, la risposta è che non esiste una città preferibile alle altre. Insomma, essendo la disoccupazione in Germania molto bassa, ogni città offre potenzialmente delle valide opportunità occupazionali.
Vero è che la scelta della grande città può essere collegata ad un numero più alto di opportunità lavorative. Sia come numero sia come varietà. Ma attenzione: ciò implica anche più persone che concorreranno per una certa posizione. Al contrario, nelle periferie vi sono meno offerte lavorative, con meno scelta di mansioni, ma anche una minor concorrenza. Ciò significa in concreto più elevate possibilità di essere assunti con un contratto di lavoro stabile.
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Le città più adatte per lavorare
In ogni caso, all’inizio sarebbe preferibile fare un giro di perlustrazione, magari da turisti, onde vedere se una certa località è adatta non soltanto dal punto di vista lavorativo ma anche da quello della vita quotidiana. Vediamo di seguito qualche grande città tedesca che non manca di offrire opportunità a chi cerca lavoro.
Per esempio, Francoforte è degna di nota, essendo peraltro la città sede della BCE. Famosa per i settori dei servizi, della finanza, della consulenza e della logistica, in considerazione del suo aeroporto internazionale. Alcune delle professioni più pagate in terra tedesca, si trovano qui. Ma Francoforte è ottima comunque anche per trovare lavoro come operaio, come muratore o in fabbrica. E gli stipendi, come visto sopra, sono di tutto rispetto.
Anche Amburgo merita considerazione, essendo una città assai versatile. Il porto dà molte opportunità in ambito commerciale e logistico. Ecco perché da queste parti sono molto ricercati, ad esempio, i lavori di autista o camionista. Peraltro si tratta di professioni per le quali il lavoro in tutta la Germania, non manca mai.
Interessante anche l’opzione del lavoro a Berlino, la capitale della Germania. Da queste parti non mancano le opportunità per le start up e per i lavori legati al digitale. Ancora, a Stoccarda, sono ricercate figure in campo industriale e in quello edile.
Sul piano invece della ristorazione e in ambito commerciale, ogni città tedesca potrebbe costituire una buona scelta. Lipsia, Dortmund, Monaco e molte altre: c’è solo l’imbarazzo della scelta.