Sosta in autostrada sempre più salata: i prezzi ormai non ammettono fermate

Quanto costa mangiare in autostrada, quanto costa fermarsi e provvedere a consumare anche un pranzo minimo.

Sosta pranzo
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Fermarsi a mangiare un panino, un tramezzino, o qualsiasi altra cosa dopo una sosta in autostrada? Niente di più classico, di più comune e da qualche tempo anche di più dispendioso. Negli ultimi tempi, infatti, fermarsi ad una qualsiasi are ristoro di quelle disposte praticamente ovunque lungo il percorso autostradale e non, italiano, è diventata una impresa ai limiti del proibitivo. Il prezzo medio di ogni prodotto è praticamente aumentato a dismisura nel corso degli ultimi mesi, e questo non è certo frutto dell’attuale crisi, quella che viviamo da qualche mese, anzi. Gli aumenti in quel settore erano già parecchio evidenti.

Aumenti che possono essere relativamente considerati, questo perchè a costare tanto è il prodotto in se, anche prima degli aumenti. E’ il concetto di prezzo sulle aree di sosta che è completamente diverso da quello in altri luoghi. Li, c’è quel sottile ricatto del tipo “o consumi questo o non mangi”, ricatto che spinge sempre più famiglie, perchè quelle più colpite a provvedere all’imposizione a colpi di rosetta e affettati rigorosamente portati da casa. A mali estremi estremi rimedi, si potrebbe dire. Nel dettaglio la situazione è più che preoccupante.

Sosta in autostrada sempre più salata: ecco quanto costa un panino in un’area ristoro

Panino autostrada

Una breve e minuziosa ricerca, che ha messo a confronto i prezzi dei vari punti ristoro presenti lungo la rete autostradale e non, italiana ha fatto emergere una realtà estremamente surreale. Poco conforme alla realtà, insomma. Il prezzo medio per un panino è di circa 4,50 euro, con picchi, in presenza di ingredienti ritenuti “particolari” che portano l’importo fino a 7,50 euro. Da ricordare che questo tipo di panino generalmente contiene una fetta di salume, una mangiata di ortaggi o verdure ed al massimo una fetta molto piccola di formaggio o mozzarella. Mediamente, quini parliamo di un costo alla base che nemmeno arriva all’euro.

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Per quel che riguarda invece le bibite, possiamo dire che il prezzo medio dei rispettivi articoli in genere acquistati è i fatto il seguente: 2 euro per una bottiglietta d’acqua, almeno 2 euro per una qualsiasi bevanda gassata. Dolce o gelato completano l’opera con almeno altri 2 euro a pezzo. Il caffè? Immancabile, almeno 1 euro. Morale della favola per una famiglia composta da quattro persone potrebbero volerci circa 35 euro per una sosta pranzo in area di servizio, una cifra certo non del tutto irrisoria considerando una serie di fattori.

Aumenta la benzina, il diesel, il gas, aumenta di fatto ogni tipo di alimento, ingrediente, condimento e quant’altro. Aumentano utenze, aumentano i beni di prima necessità ed aumentano se possibile, ma questo già da un po’ i prezzi per mangiare in area di servizio. Morale della favola, il secondo, consumare, oggi è un vero e proprio lusso. Sempre più alti i prezzi, sempre più scarse le retribuzioni, o quantomeno non correttamente adeguate all’aumentare del costo della vita, sempre più complicato muoversi, in ogni direzione, si potrebbe dire.

L’area di servizio è amica fedele del panino comprato li al punto ristoro, del caffè consumato con tranquillità per respirare dalle “fatiche” dal viaggi che si sta facendo. Presto, quindi tutto potrebbe cambiare, e le dinamiche potrebbero essere modificate proprio a causa dei prezzi spesso ritenuti troppo alti, ai limiti dell’insostenibile. La realtà, oggi, è in ogni caso questa, e poco o niente potrebbe cambiare in merito a questa complessa questione. Mangiare in autostrada costa, questa è la verità. “O paghi o non mangi”, niente di più vero, niente di più tristemente reale.

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