Occhio al conto corrente! Quanti soldi devono essere depositati sul conto corrente per far scattare i controlli del Fisco? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
A partire dalla famiglia, passando per il lavoro, fino ad arrivare alle spese quotidiane, sono davvero tante le cose a cui dover prestare la massima attenzione. Se tutto questo non bastasse, a causa del Covid, molti si ritrovano a dover fare i conti con una situazione finanziaria difficile da gestire, per via delle minori entrate. Da qui la decisione di molti di limitare il più possibile i consumi e lasciare più soldi possibile sul conto corrente, in modo tale da poterli utilizzare in caso di imprevisti.
Data l’importanza del conto corrente, quindi, è facile intuire come sia fondamentale non trascurare nulla, compresa la quantità di denaro che decidiamo di tenere depositati. Proprio in tal senso c’è un dubbio che prima o poi si instilla nella testa di tutti noi, ovvero: quanti soldi devono essere depositati sul conto corrente per far scattare i controlli del Fisco? Una domanda più che lecita, a cui cercheremo di dare una risposta. Entriamo quindi dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Conto corrente, occhio ai controlli del Fisco: tutto quello che c’è da sapere
Come noto, purtroppo, sono in molti a dover fare i conti con una difficile gestione del bilancio famigliare per via della crisi economica causata dall’impatto del Covid sull’economia. Ne è una chiara dimostrazione il fatto di come, nonostante una tredicesima più ricca, i regali sotto l’albero di Natale saranno meno abbondanti del solito.
In molti, infatti, decidono di limitare il più possibile i consumi, in modo tale da avere qualche euro in più a disposizione a cui attingere in caso di difficoltà. Non stupisce, quindi, che nell’ultimo periodo si sia registrato un aumento dei soldi sul conto corrente, con quest’ultimo che viene considerato da molti come il posto più sicuro dove poter conservare il denaro.
Allo stesso tempo sono tanti i dubbi in merito, come ad esempio a quale importo che si ha sul conto corrente si rischia di dover fare i conti con i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ebbene, in tale ambito è bene sapere che non vi è alcun limite. Non c’è, infatti, un importo minimo e nemmeno massimo, che porti il Fisco ad effettuare automaticamente dei controlli. Ognuno di noi, d’altronde, può tenere sul proprio conto corrente tutti i soldi che desidera.
Conto corrente e lotta all’evasione fiscale: attenti ai prelievi
L’evasione fiscale, purtroppo, si rivela essere una delle maggiori piaghe della nostra economia. Proprio per questo motivo l’esecutivo ha deciso di adottare varie misure al fine di contrastare tale fenomeno. In tale ambito ricordiamo che, a partire dal 1° luglio 2020, sono state introdotte delle nuove limitazioni. In particolare vi è un maggior controllo sui versamenti e prelievi da conto corrente, in modo tale da verificare eventuali movimenti sospetti e richiedere così delle giustificazioni in merito.
A tal proposito è bene sapere che i controlli del Fisco avvengono se l’istituto bancario segnala delle particolari operazioni in entrata e in uscita, ricordando che non vi è un limite specifico a cui far riferimento, in quanto ognuno di noi può avere sul proprio conto tutti i soldi che desidera, purché ottenuti in modo lecito.
Allo stesso tempo è bene sottolineare che vi sono alcune circostanze che possono far scattare i controlli del Fisco, soprattutto in presenza di prelievi consistenti. Entrando nei dettagli, quindi, bisogna sapere che per le e imprese i controlli possono scattare in caso di prelievo superiore a mille euro in un giorno o 5 mila euro in un mese.
Per quanto riguarda i privati cittadini, invece, la banca invia una segnalazione all’Unità di informazione finanziaria nel caso di prelievi superiori a 10 mila euro in un mese, anche se frazionati. Ovviamente ognuno può prelevare dal proprio conto quanto desidera. Sarà poi la banca, nel caso in cui si superino determinati limiti, a chiedere delucidazioni in merito ed eventualmente decidere se segnalare o meno la vicenda all’Unità d’informazione finanziaria.
Pagamenti, occhio ai limiti da non oltrepassare: quali sono e cosa cambia
Soffermandosi sull’argomento soldi, inoltre, ribadiamo che non vi è un importo minimo o massimo della giacenza del conto corrente in seguito al quale scattano i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Allo stesso tempo si invita sempre a prestare la massima attenzione, soprattutto quando si decide di fare dei pagamenti in contante.
In questo caso, infatti, vi sono dei limiti da rispettare. Oltrepassati quest’ultimi si rischiano delle pesanti sanzioni. Ad oggi per effettuare pagamenti presso negozi o per prestazioni professionali, il limite in contante da non oltrepassare è pari a 1.999,99 euro. A partire dal 1° gennaio 2022, invece, tale soglia scenderà e sarà pari a 999,99 euro.
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Questo vuol dire che dal prossimo anno non sarà più possibile fare pagamenti in contanti per una cifra superiore a mille euro. Nel caso in cui si debba effettuare un pagamento con importi superiori al limite poc’anzi citato, ovvero 1.999,99 euro nel 2021 e 999,99 euro nel 2022, bisogna utilizzare degli strumenti di pagamento tracciabili, quali ad esempio carte di credito, bancomat o bonifico.