Il Ministero richiama, a scopo precauzionale, alcuni lotti di funghi secchi. Il motivo: possibile presenza di solfiti non dichiarati in etichetta.
![Funghi secchi richiamo alimentare](https://www.contocorrenteonline.it/wp-content/uploads/2021/12/Funghi.jpg)
Per quanto possano essere deliziosi se inseriti in alcuni contesti, con i funghi c’è poco da scherzare. Associato per antonomasia ai cibi in grado di portare dei problemi se non si conoscono a fondo le tantissime varietà, quelli venduti al supermercato sono chiaramente le varianti più conosciute e più sicure. Commestibili al 100%. Tuttavia, come avviene anche per altri alimenti, non è solo la variante a darne la garanzia di sicurezza totale. Le componenti utilizzate durante la lavorazione, piuttosto che eventuali trattamenti prima di essere venduti, rendono i funghi (al pari di qualsiasi altro cibo) passibile di qualche inconveniente.
Non dovrebbero capitare, sia chiaro. Eppure, come accaduto di recente in passato, uno scivolone sarebbe avvenuto anche ora. Nello specifico, il Ministero della Salute suona la campana d’allarme rispetto a due lotti di funghi shiitake, venduti in confezioni da 40 grammi. Un’allerta segnalata da NaturaSì, da cui arriva il chiarimento circa le ragioni del richiamo immediato disposto dal dicastero: possibile presenza di solfiti, anioni che possono essere utilizzati come additivi nel cibo a mò di conservanti, così da prevenire l’ossidazione. Alcuni alimenti, invece, li contengono naturalmente. Ad esempio i crostacei, oppure l’aglio.
Funghi ritirati, allarme solfiti: la procedura
Nello specifico, il richiamo del Ministero riguarda i funghi secchi in confezione da 40 grammi e con termini minimi di conservazione (Tmc) al 31/08/2022 e al 30/11/2022. Il Marchio di identificazione dello stabilimento di produzione è Arche Naturküche (sede Liebigstr 5a D-40721 Hilden), mentre il nome del produttore è Arche Naturprodukte GmbH. La ragione, al di là della possibile presenza di solfiti, è legata anche alla mancata indicazione sull’etichetta. Questo potrebbe essere potenzialmente pericoloso per persone allergiche a tali componenti oppure all’anidride solforosa. Per questo il dicastero ha raccomandato di non consumare i cibi in questione.
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Nel messaggio di NaturaSì si leggono le indicazioni ministeriali, secondo le quali l’eventuale acquisto non deve portare al consumo degli alimenti in questione. L’invito è a riportarlo presso il punto vendita, dove sarà sostituito o rimborsato. Questo, naturalmente, in relazione agli individui sofferenti di allergie ai solfiti. Si tratta di un richiamo a scopo precauzionale, sullo stile di quelli avvenuti nei mesi scorsi in virtù della presenza di ossido di etilene in alcuni alimenti venduti al supermercato, soprattutto dolci. Un’ulteriore indicazione dell’attenzione massima posta dalle autorità sanitarie sui prodotti in vendita.