Caregiver e Ape Sociale: i requisiti per la pensione nel 2022

L’intesa sul rafforzamento dei meccanismi di pensione anticipata c’è. E anche i caregiver potranno usufruire dell’Ape Sociale ma a determinate condizioni.

Pensione caregiver
Foto © AdobeStock

Un dibattito sempreverde quello sulle pensioni. Specie in vista del 2022, visto che Quota 100 andrà in soffitta e si cercherà di arrivare a dama dapprima tramite un sistema provvisorio (probabilmente Quota 102). Nel frattempo, però, le discussioni sul tema sembrano aver portato a un’intesa convergente sul rafforzamento dei meccanismi di pensione anticipata. L’Ape Sociale, così come Opzione Donna, beneficeranno di una proroga di dodici mesi, praticamente alle stesse condizioni vigenti fin qui. Nel primo caso, addirittura, è stato allargato il ventaglio delle professioni ritenute usuranti, portando parecchie novità sul fronte dei pensionamenti.

Restano, chiaramente, le condizioni legate all’anzianità anagrafica e contributiva. Tuttavia, il 2022 potrebbe essere un anno interessante anche per chi svolge assistenza domestica a un familiare soggetto a condizione di disabilità. I cosiddetti caregiver, infatti, manterranno la possibilità di pensionamento anticipato anche per il 2022. L’Ape Sociale rinnovata (previa approvazione in Legge di Bilancio, che appare comunque scontata), permetterà loro di accedere all’agevolazione, ultima di una vasta serie di indennità riconosciute per la loro mansione “parallela” a quella strettamente lavorativa.

Caregiver, a che età andranno in pensione nel 2022

I numeri sono quindi confermati: i caregiver potranno accedere alla pensione anticipata con 63 anni di età e almeno 30 di contributi versati. Per far sì che la richiesta venga accolta, però, dovranno essere allegati i documenti attestanti le condizioni di disagio sociale. Questo perché, come previsto dalla normativa, l’Inps potrà concedere il pensionamento anticipato tramite Ape Sociale solo una volta accertato che l’assicurato non abbia svolto o svolga attività di lavoro esterne all’assistenza. In sostanza, il soggetto potrà beneficiare dell’agevolazione solo nel caso in cui abbia interrotto la propria attività lavorativa per poter svolgere quella di assistenza al familiare disabile. Inoltre, quest’ultimo non dovrà risultare ricoverato né in ospedale né in case di riposo al momento della richiesta.

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Accanto a questo, resteranno validi tutti gli altri requisiti previsti dall’Ape Sociale per la categoria (oltre a quelli anagrafici e contributivi). Il soggetto dovrà quindi essere in stato di disoccupazione, svolgere assistenza da almeno sei mesi a beneficio di un coniuge o di un parente di primo grado convivente in modo del tutto gratuito. Inoltre, il riconoscimento di caregiver sarà concesso a una sola persona che svolge la prestazione assistenziale esclusivamente. Peraltro, sarà l’assistito a dover effettuare una nomina formale. Potrà essere riconosciuto il pensionamento tramite Ape Sociale anche a chi abbia almeno 36 anni di contributi e svolga assistenza da 6 al momento della richiesta. Occhio anche alla data di scadenza: visto che il 30 novembre è trascorso, il nuovo orizzonte sarà l’1 marzo 2022. Data valida ogni anno.

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