Ansia, panico o stress? Questo bonus proverà a spazzarli via

E se in Legge di Bilancio arrivasse un’agevolazione per chi soffre di stress post-pandemico? I primi dettagli della proposta al vaglio.

Stress bonus
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Non sarà semplice scrollarci di dosso le scorie della pandemia. Uscire dalla crisi, infatti, non vuol dire essere pronti ad affrontarne gli effetti a lungo termine. I cambiamenti sono stati molti, troppo repentini, in alcuni casi, per averne preso appieno consapevolezza. E anche nel caso in cui ne fossimo consapevoli, abituarsi alle novità potrebbe non essere così semplice, specie nel momento in cui ci si rende pienamente conto che determinate abitudini non potranno ritornare. La parola d’ordine, in questo caso, è stress. O ansia se si preferisce. O tutte quelle componenti che rendono particolarmente difficile la vita post-pandemica. Così come l’hanno resa complicata durante il periodo più duro.

Dapprima la paura del contagio, ora quella di non riuscire a sbarcare il lunario. Niente di strano che sintomatologie come l’ansia o gli attacchi di panico vengano a minare la nostra quotidianità. Per non parlare dello stress, dal momento che per alcuni lavoratori le mansioni, specie in smart working, hanno subito un aumento inaspettato. O comunque è diventato più complicato eseguirle. Una situazione comune a molti, tanto che un emendamento alla Legge di Bilancio punta a fornire una particolare indennità proprio a chi verte in situazioni di questo tipo.

Legge di Bilancio, l’emendamento per chi soffre di stress

La proposta arriva direttamente in Legge di Bilancio e assume i connotati di un aiuto ad hoc (qualora l’emendamento passasse naturalmente) per chi soffre di disagi provocati da stress, ansia e attacchi di panico. Si tratta di una proposta bipartisan, che mira a stanziare un fondo da 50 milioni di euro da destinare alla salute mentale dei cittadini. Nel senso che, dal momento che la pandemia ha tolto molte possibilità di essere aiutati in questo campo (per gli stessi motivi di cui abbiamo parlato), si cercherà di agevolare la cura di sé stessi attraverso un aiuto di tipo economico. Così da facilitare l’accesso a un consulto e non cadere nel utilizzo senza criterio di farmaci.

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Non è ancora chiaro quale potrebbe essere il funzionamento effettivo del bonus. Sta di fatto che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe articolarsi sotto forma di voucher da impiegare per visite o sedute presso degli specialisti. Tecnicamente, del fondo previsto, 15 milioni dovrebbero essere destinati al cosiddetto Bonus avviamento, mentre i restanti 15 milioni al sostegno. Nel primo caso dovrebbero essere erogati, senza limite Isee, 150 euro ai cittadini maggiorenni con diagnosticato un disturbo mentale. Nel secondo, legato all’indicatore economico, dovrebbe fornire importi variabili fra 1.600 euro (Isee fino a 15mila) e 400.

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