Un’alimentazione sana aiuta a produrre melatonina. E quindi a dormire bene. Ecco quali cibi possono aiutare maggiormente il nostro sonno.
Molti la chiamano ormone del sonno ma il nome scientifico sarebbe N-acetil-5-metossitriptammina. Ovvero, melatonina. Una sostanza scoperta piuttosto di recente (l’isolamento avvenne solo nel 1957) e, per questo, tuttora soggetta a importanti studi per capire effettivamente le modalità con le quali opera sul nostro organismo, specie nella sua funzione di regolatore dello stato sonno-veglia. Obiettivo della ricerca è anche comprenderne appieno gli effettivi benefici, dal momento che il suo ruolo sul benessere delle persone è abbastanza evidente nell’ambito del ciclo circadiano.
Una percentuale bassa di melatonina significherebbe insonnia, difficoltà a mantenere il sonno durante tutta la notte, con tutto ciò che ne consegue. Influenze negative sull’umore, stanchezza, irritabilità e quant’altro. La melatonina assume quindi un’importanza ben superiore a quella meramente scientifica. L’ormone del sonno è una sorta di regolatore interno, in grado di influire sulla nostra quotidianità ben più di quanto ci aspetteremmo. I livelli bassi di melatonina, come visto, provocano effetti deleteri ma possono essere coadiuvati da un apporto importante come quello del cibo.
Mangiare bene per dormire bene. Un nesso sviluppato in modo indiretto proprio dalla melatonina che, in qualche modo, agisce anche sulla regolazione della fame. O meglio, della sazietà. L’ormone agisce infatti riducendo i livelli di dopamina, ovvero l’ormone relativo allo stato di veglia, e anche quelli del cortisolo, ossia quello che genera stress e altri stati di nervosismo. Ecco perché, in alcuni casi di insonnia, la soluzione potrebbe essere nella dieta. Consumare i cibi giusti aiuterebbe nella produzione dell’ormone del sonno, aiutandoci a non ritrovarci in piena notte ancora in piena lotta per cercare di addormentarci. Attenzione però a non procedere in autonomia. E’ vero che la melatonina può essere cercata in alcuni cibi ma è vero pure che consigli simili vanno sempre verificati a livello medico.
Tuttavia, determinate pietanze contengono di per sé un certo quantitativo della sostanza prodotta dalla ghiandola pineale. Ad esempio la frutta secca, come noci e mandorle, rappresentano una buona fonte di approvvigionamento. Allo stesso modo, anche i creali sono ricchi di melatonina, così come alcuni vegetali quali asparagi, pomodori, ravanelli e cipolle. In alternativa, si potrebbe ricorrere a cibi con una forte componente di triptofano, amminoacido presente in una vasta gamma di proteine, sia di origine animale che vegetale, e che rappresenta uno dei nutrienti essenziali per il nostro organismo. In questo senso, meglio consumare cereali integrali, come avena e orzo, ma anche legumi, zucca, lino e carne di pollo. Cibi indicati soprattutto per i pasti serali, in quanto più leggeri e con apporto importante di triptofano.
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Inoltre, al fine di incentivare la produzione di melatonina (che viene sintetizzata nel cervello in assenza di luce) sarebbe bene regolare la permanenza davanti ai vari schermi. Così come durante il giorno è consigliabile stare al sole, così da stimolare la serotonina. Il quale, di notte, si trasformerà in melatonina. In pratica, anche la luce solare aiuta a dormire bene…