Quattro misure sulle tasse sono state proposte dal Governo ai sindacati. I cittadini sono agitati e tanti di loro hanno solidi motivi per esserlo dato che saranno penalizzati dai cambiamenti.
Il Ministro dell’Economia ha incontrato i tecnici dei sindacati per esporre le intenzioni dell’esecutivo. Il tema affrontato è quello delle tasse, argomento che scatena dubbi, perplessità e paure nei cittadini. Nel 2022 è prevista una rimodulazione del sistema delle tasse e da tempo i sindacati chiedono chiarimenti in merito per avere un’idea di cosa si dovrà affrontare. Daniele Franco, ministro dell’Economia, ha illustrato le tabelle numeriche ai rappresentanti sindacali Uil, Cgil e Cisl spiegando quali sono le quattro misure su cui il Governo sta puntando.
Cambiamenti e penalizzazioni, cosa c’è da sapere
Una delle quattro misure previste in relazione alla rimodulazione delle tasse è il taglio dell’IRPEF. A questa si affiancherà l’aumento delle detrazioni, l’ampliamento della no tax area e la riduzione dei contributi. Sembrano misure pensate per sostenere la popolazione e per mostrare uno spiraglio di luce in un momento in cui i rincari stanno tartassando gli italiani. Eppure, parte dei cittadini saranno penalizzati dai cambiamenti previsti e non beneficeranno in egual modo dell’applicazione delle misure.
La rimodulazione si rivolge a lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. La prima categoria citata potrà constatare una diminuzione delle spese annue da 250 euro per coloro che appartengono alla fascia di reddito compresa tra 8 mila e 20 mila euro fino a 844 euro per i soggetti con reddito compreso tra 40 mila e 45 mila euro annui. Un vantaggio maggiore, dunque, per la fasce più ricche della popolazione.
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Pensionati e autonomi, cosa aspettarsi dalle misure sulle tasse
I 16 milioni di pensionati italiani potranno avere una diminuzione IRPEF di 146 euro circa per un reddito compreso tra 20 e 25 mila euro e di massimo 692 euro per chi ha reddito compreso tra 60 mila e 65 mila euro. La conclusione tratta per i lavoratori dipendenti è la stessa che si può avanzare per i pensionati. A maggior reddito corrisponderanno tagli maggiori.
La categoria degli autonomi, poi, che lamenta – spesso a ragione – di non essere tutelata al pari dei dipendenti è tra le penalizzate a conferma del comune pensiero. I tagli importanti saranno riservati a chi ha reddito compreso tra 35 mila e 65 mila euro. Lo sconto minimo sarà pari a 52 euro per coloro che hanno un reddito annuale tra 20 e 25 mila euro. Una cifra irrisoria che non farà gioire per un alleggerimento della tassazione. Al contrario chi possiede un reddito tra 60 e 65 mila euro potrà approfittare di un taglio di 692 euro, cifra che scende a 225 euro per chi ha reddito compreso tra 35 e 40 mila euro.