Chissà che il dopo-Feste non riservi qualche possibilità in più dal punto di vista lavorativo. Un concorso, in particolare, garantirà 3 mila posti.
La tradizione dei regali natalizi è qualcosa di irrinunciabile. Anche nella difficoltà economica. C’è quasi più possibilità che si dica no a un cenone piuttosto che a far felice un bambino. O a scambiarsi un dono in famiglia. Se si potesse scegliere, però, c’è da scommettere che molti, sotto l’albero di Natale, non chiederebbero né vestiario né altri beni che solitamente vengono regalati durante le feste. Più che un desiderio, c’è una speranza che accomuna molte persone, soprattutto i più giovani. Quella di trovare un lavoro naturalmente. Uno vero, che garantisca quei diritti che fin troppo spesso vengono meno nel confuso mondo dell’occupazione.
In attesa che qualcosa inizi a muoversi in modo strutturale, il periodo post-pandemico proverà a seguire la strada del concorso. Più di uno in realtà, volti a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani laureati e diplomati. La maggior parte delle procedure concorsuali seguirà le direttive della legge 76/2021 che ha introdotto nuove regole per i bandi relativi ai concorsi pubblici. Anche qui subentra la semplificazione, ovvero l’adozione di procedure più snelle al fine permettere alla Pubblica amministrazione di assumere personale in tempi rapidi.
Occasione concorso: tutte le occasioni più interessanti
All’appello, come detto, saranno chiamati sia laureati che i semplici possessori del diploma di scuola superiore. Per tutti si procederà secondo il criterio scritto più orale, con possibilità di utilizzo degli strumenti informatici. Naturalmente influiranno anche i titoli posseduti dal candidato, che contribuiranno a far lievitare il punteggio, assieme alle esperienze accumulate prima di procedere al concorso. Va detto, però, che la procedura semplificata non sarà valida per ogni concorso indetto. Ad esempio, resteranno fuori le procedure valide per l’assunzione di personale della carriera diplomatica, magistrati ordinari, amministrativi e contabili. Stesso discorso anche per i professori universitari.
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Attenzione però, perché per i concorsi indetti per la Pubblica amministrazione l’occasione si fa davvero ghiotta. Fra i bandi non ancora pubblicati, l’attesa è tangibile per quello relativo agli operatori Data Entry del Ministero della Giustizia. Un concorso che darà un posto a tempo determinato a 3 mila persone, come previsto dal Decreto Reclutamento n. 80/2021 (poi convertito in legge). Una mossa che risponde alle necessità dei tempi moderni. Ovvero, fornire agli uffici giudiziari una necessaria implementazione a livello digitale, in grado di velocizzare i procedimenti tramite l’assunzione di personale dedito alla cura della componente informatica dei sistemi. Specie dal punto di vista dell’archiviazione e dell’inserimento di codici e dati. La durata massima dei contratti sarà di 36 mesi. Con possibilità, però, di mettere in curriculum un’esperienza estremamente importante. Per ora, di certo c’è solo il numero degli assunti. Per altri dettagli, come gli altri requisiti, c’è da aspettare il bando.