Il sistema IPTV continua, purtroppo, ad essere diffuso nel nostro Paese, con i soggetti interessati che rischiano di dover fare i conti con delle multe salatissime.
Ormai da quasi due anni il Covid è entrato prepotentemente nelle nostre esistenze, portando con sé tutta una serie di ripercussioni negative sia dal punto di vista economico che delle relazioni sociali. Un periodo storico particolarmente complicato, che ha portato a registrare un utilizzo sempre più massiccio dei vari dispositivi tecnologici.
Tra questi, ad esempio, si annoverano smartphone e PC. Ma non solo, anche della televisione, che da sempre ci permette di attingere ad informazioni di vario genere. A partire dai programmi sportivi fino ad arrivare a quelli musicali, in effetti, abbiamo l’imbarazzo della scelta.
Molti di questi contenuti, però, richiedono un abbonamento ad hoc. Non stupisce, quindi, che in molti siano interessati a seguire i programmi proposti dalla pay tv, con quest’ultime che cercano nella maggior parte dei casi di proporre dei prezzi davvero imbattibili.
Nonostante ciò tante persone decidono di affidarsi alla tecnologia IPTV, che continua ad essere ancora molto utilizzata nel nostro Paese. Come spesso accade, però, non è tutto oro quel che luccica, con i soggetti interessati che rischiano di dover fare i conti con delle multe salatissime. Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Presente ormai in quasi tutte le case, attraverso la televisione è possibile vedere i programmi più disparati. Proprio per questo motivo non stupisce che siano in molti ad essere interessati alle varie novità, come ad esempio il passaggio al nuovo digitale terrestre.
Non tutti i contenuti, però, sono sempre visibili. In alcuni casi, in effetti, bisogna pagare degli abbonamenti. In tale ambito trova terreno fertile, purtroppo, il fenomeno della pirateria audiovisiva, che ormai da anni rappresenta una vera e propria piaga del nostro Paese.
La possibilità di accedere con pochi euro a canali esclusivi delle pay tv, infatti, sembra attirare in molti. Non sempre, però, le cose vanno come sperato, con molti che rischiano di dover fare i conti con delle multe con importi particolarmente elevati. Ecco cosa c’è da sapere.
Proprio nell’ambito della lotta alla pirateria audiovisiva, ricordiamo che si avvia verso la conclusione l’indagine ribattezzata “IPTV Special” del Nucleo di Polizia Economica – Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia. In pratica hanno scoperto un giro di 65 mila abbonamenti pirata, per un volume d’affari pari a oltre un milione di euro. Una vicenda che ha portato alla denuncia di oltre 70 persone.
In base a quanto riportato da Key4Biz, i finanzieri di Venezia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Teramo, hanno individuato una struttura operativa articolata su tre livelli. In pratica dopo aver decriptato il segnale delle pay tv, dei rivenditori provvedevano a vendere degli abbonamenti pirata a circa 65 mila clienti finali. Quest’ultimi hanno così avuto modo di usufruire dei vari canali delle pay tv a prezzi davvero ridicoli.
In seguito a queste indagini è stato disposto il blocco del sito web che forniva tutte le informazioni utili per ottenere tali abbonamenti pirata. Ma non solo, è stato disposto anche il sequestro del materiale hardware, software e delle carte di debito che sono state utilizzate per ricevere i pagamenti.
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Ben 49 rivenditori sono stati quindi sanzionati con delle maxi multe, per un valore complessivo pari a circa 500 mila euro. Alcuni dei soggetti interessati avrebbero già provveduto ad effettuare il relativo pagamento, mentre i finanzieri proseguono le loro indagini in modo tale da accertare le eventuali responsabilità degli oltre 65 mila clienti che hanno usufruito di tali abbonamenti pirata.