Un nuovo richiamo alimentare ha lasciato di sasso i consumatori italiani. Andiamo a scoprire qual è nel dettaglio e perché è stata presa la drastica decisione
Il Ministero della Salute ha disposto un altro richiamo alimentare piuttosto importante, che potrebbe avere delle importanti ripercussioni sulle persone. Si tratta infatti della farina di mais, che spesso viene utilizzata come alternativa rispetto a quella classica. Può essere utile a realizzare delle ricette golose, che con questo ingrediente diventano in qualche modo più salutari.
Esistono varie tipologie in particolare la fioretto e a grana media. È ideale per polente morbide, tacos e crocchette varie. I suoi tempi ristretti di idratazione la rendono perfetta per dolci secchi e paste sfoglie.
Cerchiamo quindi di fare chiarezza sulla questione, andando ad analizzare le cause che hanno portato a questa decisione e soprattutto specificando quale prodotto in particolare è stato posto sotto la lente di ingrandimento.
Richiamo alimentare farina di mais: qual è la marca soggetta al provvedimento
Si tratta della farina di mais di Molino Sapignoli. Sul sito del Ministero della Salute è possibile consultare il file relativo al documento del richiamo disposto lo scorso 24 novembre.
Per quanto concerne i dettagli del ritiro, il lotto “incriminato” porta il numero 210249. La sede dello stabilimento è Calisese di Cesena e la data di scadenza riportata sulle confezione è il 1 ottobre 2022.
La curiosità maggiore riguarda però il motivo che ha portato il Ministero della Salute a prendere il suddetto provvedimento. Nell’avviso si legge “Non conformità valori micotossine”.
Seppur non sia specificato nella nota, i consigli da seguire in questi casi sono i medesimi di altri casi analoghi. Quindi, non bisogna consumare il prodotto e va riconsegnato al punto vendita dove è stato acquistato.
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Un passaggio che per alcuni può sembrare noioso, ma che può fare la differenza. Riportandolo indietro può essere analizzato e poi smaltito come da prassi. In questo modo si possono evitare errori simili in futuro, che seppur non dovrebbero mai capitare, possono sempre verificarsi quando si lavora nella produzione dei beni destinati alle nostre tavole.