Buone notizie in arrivo per molti pensionati che con l’arrivo del 2022 potranno beneficiare di un assegno più ricco. Ecco i nuovi importi.
Al fine di poter acquistare i vari beni e servizi necessari per poter soddisfare le nostre esigenze quotidiane bisogna sborsare del denaro. Una chiara dimostrazione di come quest’ultimo si riveli, in molte circostanze, particolarmente utile. Proprio per questo motivo a rivestire un ruolo importante è il lavoro, che si presenta come un’importante fonte di reddito. Dopo aver trascorso la maggior parte della propria vita all’insegna dei vari impegni lavorativi, inoltre, è possibile staccare la spina e accedere al trattamento pensionistico.
Quest’ultimo, a sua volta, diventa spesso oggetto di discussione per via dei relativi importi considerati il più delle volte particolarmente bassi. Ebbene, in tale ambito giungono delle buone notizie per molti pensionati. A partire dal 2022, infatti, potranno beneficiare di un assegno più ricco. Ma per quale motivo e chi ne ha diritto? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito e soprattutto i relativi importi.
Pensioni, importanti aumenti in vista nel 2022: tutto quello che c’è da sapere
Mentre molti attendono con impazienza di scoprire quali novità verranno introdotte dal governo a guida Draghi con la prossima riforma delle pensioni, tanti pensionati vogliono sapere se, con l’arrivo del nuovo anno, potranno o meno beneficiare di un assegno più ricco. Ebbene, per molti la risposta è affermativa.
Con l’arrivo del 2022, infatti, molti potranno ottenere una pensione con importo più alto per effetto della rivalutazione che verrà effettuata dall’Inps, in seguito all’aumento del costo della vita. Ma non solo, si prevede anche una revisione delle aliquote Irpef che potrebbe permettere a molti di beneficiare, appunto, di una pensione più ricca. Una notizia che non passa di certo inosservata, con molti che si chiedono quali saranno i nuovi importi.
A tal fine bisogna innanzitutto sapere che in base a quanto si evince dal decreto Mef dello scorso 17 novembre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, verrà attuato un aumento lordo dell’1,7%. Come si evince dal decreto in questione, infatti: “La variazione percentuale verificatasi negli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi, tra il periodo gennaio – dicembre 2020 ed il periodo gennaio – dicembre 2021 è risultata pari a +1,7 ipotizzando, in via provvisoria, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021 una variazione dell’indice pari rispettivamente a +0,5, -0,1 e +0,1“.
Da qui la necessità di adeguare gli importi delle pensioni nel 2022 al costo della vita che, come risaputo, è caratterizzato ultimamente da un preoccupante aumento dei prezzi. A poter beneficiare di tale aumento dell’assegno pensionistico saranno più di 22 milioni di persone. L’adeguamento, inoltre, risulterà differente a seconda della fascia di reddito.
Pensioni, i nuovi importi in seguito alla rivalutazione degli assegni
Per quanto riguarda gli importi, inoltre, bisogna sapere che, come riportato da ItaliaOggi, tornerà in vigore nel 2022 il sistema a scaglioni. Questo vuol dire che le decurtazioni del tasso di rivalutazione verranno pertanto applicate solamente sulle quote di assegno che supereranno determinate soglie.
Ne consegue, quindi, che per i trattamenti fino a quattro volte il minimo, ovvero 2.062 euro, l’incremento sarà dell’1,7%. Per quelle con un importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo, ovvero tra 2.062 e 2.577 euro, invece, la rivalutazione sarà dell’1,53%. I trattamenti pensionistici più alti, ovvero oltre 2.578 euro, invece, dovranno fare i conti con una rivalutazione pari all’1,275%.
Entrando nei dettagli e facendo un esempio pratico, vuol dire che un pensionato che riceve un assegno pari a mille euro lordi al mese, percepirà 17 euro in più lordi al mese a partire dal 2022. In presenza di una pensione pari a 2 mila euro lordi al mese, l’incremento, sempre lordo, sarà pari a 34 euro e così via.
Trattamento minimo di pensione e revisione dell’Irpef
Ma non solo, in base a quanto si evince da Il Sole 24 Ore, si assisterà ad un adeguamento anche del trattamento minimo di pensione. In particolare si passerà da 515,58 euro al mese a 524,34 euro. Aumento in vista anche per l’assegno sociale, che dovrebbe passare da 460,28 euro al mese a 468,10 euro al mese.
Se tutto questo non bastasse, oltre all’adeguamento delle pensioni all’aumentare del costo della vita, nel 2022 si potrebbe assistere ad una riforma dell’Irpef. Si ipotizza, infatti, un passaggio da quattro a tre aliquote. Una novità importante che permetterebbe, ad esempio, a chi ha un reddito pari a 20 mila euro di pagare circa 100 euro in meno di Irpef nel corso dell’anno.
Si ricorda, infatti, che la Manovra 2022 dovrebbe portare con sé un taglio al cuneo fiscale pari a circa 8 miliardi di euro. L’esecutivo, intanto, è al lavoro proprio per stabilire come attuare questo tipo intervento che potrebbe riguardare appunto Irpef e pensioni.
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Al momento comunque, è bene sottolineare, ancora nulla è stato deciso in tal senso. Non resta quindi che attendere le prossime mosse del governo e capire se verrà attuata o meno la riforma dell’Irpef e l’eventuale impatto sulle pensioni.