Con l’erogazione dell’ultima rata della seconda tranche del Reddito di Emergenza si esaurisce il bonus per le famiglie in difficoltà. Nel 2022 ci sarà ancora questa possibilità?
L’attesa è stata più lunga del previsto ma alla fine anche l’ultima rata del Reddito di Emergenza è stata elargita a chi ne ha fatto richiesta (tra il 23 e il 26 novembre sono state espletate tutte le pratiche). Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta della quarta rata della seconda tranche, ovvero quella di settembre 2021.
Come accade spesso in questi casi, una volta ultimata la procedura di pagamento, i beneficiari sono già desiderosi di sapere se in futuro la misura istituita con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, numero 34 (Decreto Rilancio), sarà nuovamente messa a disposizione.
Reddito di Emergenza nel 2022: ecco le varie possibilità
Questo perché il REM si è confermato nel tempo uno strumento piuttosto utile per coloro che non sono ricompresi in altre misure di sostentamento, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza, che più di qualcuno rischia seriamente di perdere.
Tornando al punto della questione, quale sarà il futuro del Reddito di Emergenza? Ad oggi le notizie a riguardo non sono propriamente positive. Anzi allo stato attuale, né a dicembre 2021 né ad inizio 2022 è prevista la proroga del sussidio.
Da un lato però è da interpretare come un segnale incoraggiante. Infatti, visto che l’economia del Bel Paese sembra in netta ripresa, non c’è bisogno di aiutare le persone attraverso questo strumento.
Le opportunità di lavoro stanno tornando pian piano a far capolino sul mercato rispetto al periodo delle limitazioni anti-covid. Ragion per cui a meno di clamorosi peggioramenti che nessuno si augura, il REM dovrebbe andare in archivio, con buona pace di chi lo avrebbe ancora voluto. Resta comunque aperta una piccola porta, visto che con questa pandemia non è mai possibile dormire sonni tranquilli.
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Stesso discorso per l’indennità una tantum covid, bonus che con il Governo Conte erano stati approvati con un valore di 600 e 1000 euro. L’Esecutivo capitanato da Draghi li ha poi portati a 2400 e a 1600 euro. Per chi non lo ricordasse, questi erano destinati ai lavoratori stagionali, intermittenti, occasionali, del settore turistico e dello spettacolo.