Scadenza al 30 novembre per il secondo acconto Irpef. Ecco tutti gli importi dovuti e chi dovrà pagarli (senza proroghe).
Rush finale per il pagamento della seconda (o unica) rata dell’acconto per le imposte 2021. La scadenza è fissata al 30 novembre, linea di traguardo per completare l’espletamento delle pratiche per la dichiarazione dei redditi, relativa al pagamento dell’Irpef, della cedolare secca sugli affitti e delle imposte Ivie e Ivafe. Inoltre, i titolari di Partita Iva dovranno corrispondere l’anticipo Irap dei contributi Inps, qualora fossero dovuti. Quest’anno, peraltro, non saranno previste deroghe: la scadenza del 30 novembre dovrà essere rispettata, con la possibilità però che l’importo, basato sull’anno 2020, sia inferiore in quanto relativo a un’annata complicata per tutti i contribuenti.
Per quanto riguarda il recupero del giro d’affari del 2021, il reddito presunto non andrà considerato negli acconti. Per il resto, l’aliquota dell’acconto Irpef resta al 100% e vale lo stesso (anche se per la prima volta) per l’aliquota della cedolare secca sugli affitti. Il 100% resta inoltre anche su Ivie e Ivafe, senza però addizionali regionali. La rata di novembre prevedrà il saldo per coloro che hanno già versato l’acconto del 40% nei mesi di giugno e luglio (scadenza valida anche per l’acconto del 30% sulla comunale). Per tutti gli altri, vigerà la soluzione unica.
Secondo acconto Irpef: gli importi per il 2021
Sarà il sostituto d’imposta a espletare la pratica per tutti coloro che hanno presentato il modello 730. Coloro che lo hanno fatto, cambiando però lavoro durante il 2021, dovranno invece versare l’Irpef personalmente, qualora al datore di lavoro non sia stato richiesto di trattenerlo. I titolari di Partita Iva, invece, saranno tenuti al versamento del secondo acconto pari al 50% dell’Irpef dovuta. Necessaria la precedente approvazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale o che hanno dichiarato redditi dei soggetti in questione. Rientrano nel gruppo anche i forfettari e gli ex minimi (i regimi di vantaggio). L’acconto totale, per tali soggetti, è quindi del 100%, ripartito in due tranche.
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Il 50% di tale importo, comunque, avrebbe dovuto essere già stato versato a luglio, anche se era scattata una proroga fino al 15 settembre. I contribuenti che per il 2020 hanno dichiarato ricavi oltre i 5.164.569 euro, la rata è stata suddivisa al 40% e al 60% per il saldo finale. L’acconto Irpef è sempre dovuto se nell’ultimo modello dei redditi risulta un importo pari o superiore a 52 euro al rigo relativo alla differenza (RN34). Se superiore a 258 euro, l’acconto del 40% andava versato a giugno o luglio.