Hai una video call con il tuo potenziale datore di lavoro? Ecco come fare a superare la selezione, come comportarsi e cosa è opportuno dire per superare un colloquio di lavoro.
Trovare lavoro ai tempi del Covid. Potrebbe essere il titolo di un libro, di un film, o di una guida su come affrontare ciò che fino a qualche tempo fa sembrava una visione futuristica della vita: ovvero affrontare un colloquio di lavoro in modalità totalmente digitale. Nella realtà, ad oggi succede quotidianamente di dover affrontare una selezione tramite Skype, Google Meet, Telegram e via discorrendo. Ecco un efficace decalogo per affrontare con successo anche questa innovativa e inedita prova.
Colloquio di lavoro da remoot grazie alle video call
Lavorare con Internet e in maniera digitale non è certo una novità, qualsiasi sia il settore di competenza; e chi invece cerca un lavoro non è certo estraneo a videochat, messaggi istantanei e modalità virtuali di comunicazione con altre persone. Eppure, affrontare un vero colloquio di lavoro tramite lo schermo di un Pc può innescare un po’ d’ansia. E non a torto. In fondo si tratta pur sempre di un momento importante, in cui bisogna essere in grado di convincere il recruiter – o il boss – ad assumere proprio noi, in competizione con chissà quante altre figure anch’esse idonee al posto di lavoro vacante.
Il prima e dopo la pandemia
Se fino a un paio di anni fa il colloquio di lavoro veniva svolto presso l’ufficio o la sede dell’azienda, magari davanti a segretaria, Direttore e alle figure preposte alla selezione del personale, oggi lo stesso colloquio avviene molto più spesso da remoto. Un po’ per l’emergenza Covid, un po’ perché i tempi stanno cambiando, fatto sta che sempre più di frequente, in risposta ad una candidatura, si riceve una email con un invito “particolare”: un link cui collegarsi a tal ora e tal giorno. Si tratta di una richiesta ben precisa, e cioè di aderire ad una videochiamata da effettuarsi tramite uno dei tanti canali disponibili: può essere Skype, Google Meet, Zoom, Telegram o similari. Fondamentalmente, è come in passato: tramite una “chiacchierata” si deve superare l’esame, per così dire, ed essere assunti dall’azienda a cui si è mandato il curriculum – magari a sua volta digitalmente, tramite LinkedIn, Facebook o Email. Tecnicamente è un po’ diverso.
La videochiamata è un mezzo che sembra piacere molto alle aziende: forse perché così mettono già alla prova il candidato? Sicuramente sì. Saper padroneggiare gli strumenti elettronici e un colloquio virtuale, infatti, non è proprio da tutti. Ecco allora qualche consiglio per affrontare al meglio quella che potrebbe essere definita una “assunzione 2.0”, ovvero effettuata tramite contatto virtuale.
Scegli un nickname adatto per il tuo account
Per prima cosa, qualunque sia il metodo indicato per la videochiamata, è necessario “rispolverare” i dati dell’account. Se non l’avete ancora, sarebbe preferibile creare un profilo ad hoc per le questioni lavorative: che sia Google, Facebook, LinkedIn o la stessa email, fondamentale è il nick usato e persino la foto profilo; nome utente e immagine devono essere professionali, non equivoci, non “ammiccanti” né “provocatori”. La semplicità è l’arma vincente. Le ideologie personali sono ovviamente sacrosante, ma vanno espresse su altri canali e in altri frangenti. Immaginate di collegarvi al potenziale datore di lavoro sotto il nome di “micino_83”: sareste scartati all’istante. Può sembrare banale, ma tra i tanti account che si possiedono, talvolta la cosa può sfuggire di mano, e ci si può dimenticare delle impostazioni effettuate tempo addietro. Controllare bene, dunque, e se nel caso provvedere a creare una nuova identità più idonea a sostenere il colloquio di lavoro.
Dispositivi elettronici, connessione e “interferenze”
Solitamente l’invito a partecipare ad una videocall offre qualche giorno di comporto. Ergo, si ha tutto il tempo di controllare la connessione, fare qualche prova generale – magari simulando il colloquio di fronte alla webcam che altro non è che la modalità “specchio” di qualche anno fa – e preparare cuffie, microfono, sfondo e insonorizzazione. Fortunatamente, in caso di problemi alla rete, non verrete “giudicati”: sono cose che possono succedere, ma se riuscite ad avvertire in tempo la cosa sarà apprezzata, e dimostrerete ai potenziali datori di lavoro che pianificate i vostri compiti, e che quantomeno non vi fate prendere alla sprovvista dai problemi.
Attenzione al background
Fondamentale è riuscire a creare un angolo idoneo allo svolgimento della chiamata: adeguata illuminazione (per evitare l’effetto oltretomba o tizio losco…), una webcam posizionata in modo da inviare l’immagine a mezzo busto, il microfono per evitare l’effetto eco, e possibilmente uno sfondo che sia piacevole alla vista: se il Pc è ad esempio in cucina o nella camera da letto, è preferibile impostare uno sfondo digitale di default – molti programmi come Skype lo consentono – che sarà identificato subito come poco veritiero (rigogliose palme o grattacieli scintillanti ne sono il motivo) ma almeno verrà risparmiato ai recruiter il “disordine” fisiologico che d’altronde è presente nelle case di tutti noi. Molto consigliato è di tenere a portata di mano una bottiglietta d’acqua e naturalmente tutta la documentazione cartacea delle proprie competenze, un blocco e penna per prendere appunti e (why not?) anche una scaletta su cosa raccontare di sé, e cosa al contempo non menzionare.
Tutti fuori: amici, bimbi e quattrozampe
Evitare anche di far assistere alla videochiamata non solo amici, bambini piccoli, parenti e partner, ma anche i fedeli compagni a 4 zampe. Sono amici preziosi ma sanno anche essere dei veri tormenti quando non si sentono considerati. Per evitare il caos (e di perdere qualunque chance), è meglio lasciar fuori dalla stanza dove si svolgerà la chiamata chiunque e qualunque cosa possa lontanamente disturbare dallo scopo, che ricordiamo è quello di convincere che siamo gli unici indispensabili a ricoprire QUEL ruolo. In poche parole, è necessario creare un ambiente sereno e rilassato. E ovviamente professionale.
LEGGI ANCHE >>> Colloquio di lavoro, non ti temo: cinque mosse per essere vincenti
Dai importanza anche al dress code… digitale
Sono stati creati numerosi “meme” sulle riunioni virtuali effettuate durante il lockdown. Anche se la “questione mezzobusto” solleva qualche sana ilarità, bisogna tenere in considerazione l’importanza che ha l’abbigliamento anche in questo frangente. Esattamente come se si dovesse affrontare un colloquio di lavoro “vis a vis”, scegliere l’abbigliamento adatto per partecipare a una videocall è qualcosa di imprescindibile. A seconda del settore lavorativo si potrà spaziare in stile e colori, ma la regola generale della semplicità ed eleganza discreta vale sempre. Immaginate soprattutto di andare ad un colloquio reale. Mettete il profumo, sistemate l’acconciatura: dall’altra parte non si sentirà la fragranza “firmata”, ma vi sentirete a vostro agio. Esattamente come se andaste fuori a incontrare persone vere.
Il linguaggio non-verbale
Anche la postura è un fattore che verrà sicuramente analizzato dagli esperti recruiter. Così come i movimenti delle mani, e soprattutto degli occhi. Proprio come in un confronto con le persone reali, è importantissimo guardare dritto verso l’obiettivo, verso le persone a cui stiamo parlando. Oltre a dimostrare concentrazione e sicurezza di sé. Al tempo stesso è sufficiente annuire mentre gli altri parlano, intervenire educatamente senza “parlare sopra” a chi sta spiegando, e dimostrare che si sta vivendo la chiamata in modo attivo e proattivo. E che non si sta subendo un interrogatorio.
Dimostrati all’altezza della posizione per cui ti candidi
Per quanto riguarda il dimostrare le competenze e le proprie carte vincenti, è esattamente come in un colloquio reale. Starà al talento di ognuno trovare il sistema per convincere che siamo proprio la figura che l’azienda aspettava da tempo. Ma attenzione a non rovinare il finale! Concludete la chiamata solo dopo cortesi scambi di saluti, e soprattutto: mai fare “ciao” con la manina. Purtroppo la stretta di mano, che solitamente conclude un incontro formale, non avviene attraverso la videochiamata. Ma basterà un sorriso. Con la promessa di risentirsi magari per lo step successivo, ed è fatta.