Non è una scienza esatta il risparmio. Ma può essere corredata da errori se non si pianifica con attenzione. Ecco quelli più frequenti (ma invisibili).
L’arrivo del Natale, solitamente, corrisponde a un periodo di rialzo della spesa. Sempre, tutti gli anni. Forse tranne quello in corso. Sì, perché l’inflazione in salita ha limitato la disponibilità degli italiani o, quantomeno, incrementato la loro voglia di risparmio. A rimetterci potrebbero essere le spese natalizie, sacrificate eccellenti sulla tavola del contenimento delle spese, in nome della loro concentrazione su altri fronti, meno impellenti del Natale in arrivo ma lo stesso importanti sul fronte dell’economia domestica. Eppure, il risparmio non è una scienza esatta.
L’accumulo di denaro non basta. Anzi, per certi versi può essere deleterio. E’ necessario infatti che le strategie di economia siano convogliate in modo sensato, cercando di bilanciare bisogni e, perché no, qualche legittimo sfizio. Un consumo responsabile è quindi fondamentale per avere il quadro delle finanze al massimo della forma nel momento in cui si andrà ad affrontare l’anno nuovo. Ma quali sono, in sostanza, gli errori che si commettono in fase di risparmio?
Sbagliare è legittimo ma, quando si tratta di soldi, è sempre bene avere contezza di come si procede. Chiaro che questo concetto può essere soggetto di variabili in un caso piuttosto che in un altro. Tuttavia, i principi del risparmio sono comuni più o meno a tutti, Paesi industrializzati come altri più in difficoltà. Ad esempio, secondo il Fondo nazionale di risparmio della Colombia, solo il 12% dei cittadini agiva correttamente in termini di risparmio. Un dato da declinare, naturalmente, al contesto sociale del Paese. Ma è solo un esempio. Le declinazioni del concetto del risparmiare sono comuni a ogni Nazione, a seconda delle condizioni in cui versa la maggior parte della popolazione.
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A ogni modo, se si vuole economizzare anche sui concetti, possono essere individuati sei errori comuni quando si parla di risparmio. Uno di questi è il non avere contezza dei conti, o quantomeno una gestione giudiziosa del budget. Stabilirne uno per le varie spese diventa quindi fondamentale. Anche una pianificazione sulla propria posizione rispetto agli obblighi diventa essenziale: essere in regola coi pagamenti permetterebbe una pianificazione e, quindi, anche un migliore risparmio. Stesso discorso per i crediti in eccesso. Il differimento del pagamento delle spese ricorrenti diventa un errore potenzialmente a lungo termine. Altro sbaglio comune, le piccole spese ricorrenti: qui il problema non è il prezzo ma la costanza. Il più grave, se vogliamo, resta però quello dell’accumulo di denaro. Gonfiare il conto con liquidità immediata e lasciarlo in stagnazione produce perdite. Sì, perché i numeri eccessivi diventano spese di commissione e, potenzialmente, esposizione a una tassa sul patrimonio.