L’entrata in vigore del Super Green Pass rischia seriamente di cambiare i criteri di accesso allo Stadio. Quale scenario potrebbe prospettarsi
La quarta ondata di covid sta imperversando in Europa. In Italia, dove finora la situazione è decisamente migliore, si stanno ideando delle misure per evitare peggioramenti.
Il Governo a breve dovrà decidere quale strada intraprendere per quanto riguarda il Green Pass, che secondo le indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi potrebbe essere trasformato in Super Green Pass. Ciò avrebbe delle serie ripercussioni sulla vita sociale degli italiani, soprattutto per coloro che al momento non si sono ancora immunizzati.
Andare allo stadio con il Super Green Pass: ecco come fare
Il Super Green Pass (clicca qui per scoprire i principali cambiamenti) prevede l’impossibilità di accedere ai principali luoghi di aggregazione nel caso in cui si sia sprovvisti di certificato vaccinale o di quello di avvenuta guarigione dal Covid. Quindi i tamponi negativi non avranno più validità qualora la proposta dovesse essere confermata.
In sintesi chi non si vaccina o non dimostra di aver superato la fase di malattia non può andare allo stadio, al teatro, al cinema, al ristorante, in palestra, in piscina, al bar e non potranno accedere agli impianti sciistici.
Concentrandoci in particolar modo sullo stadio che in Italia è da sempre sinonimo di calcio, la capienza degli impianti almeno per ora dovrebbe rimanere al 75% con buona pace di chi si auspicava un ritorno al 100%.
Resta da capire se queste misure saranno adottate solo per i territori in fascia gialla, arancione o rossa. Diversi governatori regionali si augurano che siano introdotte anche in fascia bianca.
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Provvedimenti forti che hanno il chiaro obiettivo di smuovere almeno una parte dei 7,6 milioni di persone non vaccinate. Inoltre con l’avvio della stagione sciistica (praticamente bloccata lo scorso anno) e con il Natale alle porte, si vogliono evitare drastiche chiusure, che rappresenterebbero un vero e propri boomerang per l’economia del Bel Paese.
A ciò si potrebbe aggiungere l‘obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori che sono a stretto contatto con il pubblico. Tra questi figurano medici, insegnanti e forze dell’ordine.