L’utilizzo di password deboli potrebbe provocare la perdita di ogni bene. L’attenzione deve rimanere alta e la conoscenza è alla base della sicurezza.
Ognuno di noi è quotidianamente catapultato nel mondo digitale. Il web, gli smartphone, le smart tv, lo streaming, tanti elementi che caratterizzano la nostra vita di ogni giorno richiedono conoscenze tecnologiche e competenze informatiche di base. L’accesso ad internet semplifica tante delle nostre azioni. Non dobbiamo recarci in banca, possiamo pagare le bollette da casa, accediamo in qualsiasi momento al registro elettronico dei figli, esploriamo velocemente il web per trovare l’informazione desiderata e possiamo lavorare da casa. Tanti privilegi, dunque, ma anche tante password da memorizzare. Per poter compiere le operazioni in sicurezza, infatti, occorre inserire le proprie credenziali ad ogni accesso. Tante persone per semplificare le procedure optano per password facili da ricordare e spesso utilizzano le stesse per diversi accessi. Non c’è nulla di più sbagliato dato che password deboli possono causare perdite inimmaginabili.
I cybercriminali riconoscono le password deboli in frazioni di secondi. Un gioco per loro che può diventare un incubo per noi. Un facile accesso al nostro account significherebbe avere a disposizione tutti i nostri dati personali e sensibili con cui mettere in atto azioni fraudolente. Tra le password più deboli perché più utilizzate troviamo quelle di facile memorizzazione. I numeri 123456 sono la combinazione più usata come rilevato da NordPass. La seconda password è Juventus, una delle squadre più tifate in Italia.
Tutto questo è sbagliato, ribadiamo, perché per gli hacker sarà un gioco da ragazzi invadere la nostra privacy e privarci di tutto ciò che abbiamo. Non solo gli italiani, però, optano per chiavi d’accesso semplici. In Inghilterra molto utilizzata è la parola Liverpool, in Germania la dicitura abc123, in Francia Tiffany.
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Quando si parla di sicurezza e privacy è fondamentale lasciare da parte la semplicità e dare spazio alla complessità. Più una password risulterà elaborata più difficoltà avranno i cybercriminali a identificarla. Il Garante della privacy raccomanda, dunque, di utilizzare minimo 8 caratteri alfanumerici. La sicurezza aumenta con l’aumentare della lunghezza e con la varietà dei caratteri utilizzati. Non solo lettere e numeri ma anche punti interrogativi, virgole, chiocciole e simili. Inoltre, è bene non usare facili – e deboli – riferimenti personali come password.
Gli ultimi consigli si soffermano, poi, sulla necessità di modificare spesso la chiave d’accesso e di non appuntarla su fogli volanti oppure su dispositivi facilmente accessibili.