L’Assegno Unico Universale avrà importo variabile in base all’ISEE. Alcune famiglie otterranno di più, altre perderanno cifre importanti.
Dal mese di gennaio 2022 l’Assegno Unico Universale sostituirà l’Assegno Temporaneo inglobando varie misure per le famiglie con figli a carico. Uno dei cambiamenti più importanti è l’inclusione negli assegni dei figli fino ai 21 anni a partire dal settimo mese di gestazione. Rimangono nette, però, le intersezioni tra ISEE e importo che verrà erogato. Ciò significa che tante variabili entreranno in gioco per definire la somma spettante e in alcuni casi i parametri di riferimento potrebbero provocare un abbassamento importante dell’importo. Un gioco al ribasso dovuto all’ISEE, dunque, che sfavorisce alcune famiglie in particolare.
ISEE e prestazioni, qual è il funzionamento
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente stima il reddito delle famiglie riconoscendo i nuclei che hanno maggiore bisogni di aiuti economici. L’ISEE si divide in fasce di valori differenti la cui appartenenza sarà determinante per poter accedere a specifiche misure erogate dal Governo. In generale, minore sarà il valore dell’ISEE maggiore sarà il numero di prestazioni delle quali usufruire.
Si possono, ad esempio, ottenere tenendo conto del limite ISEE il Superbonus 110%, il Reddito di cittadinanza, il Bonus Spesa e i Bonus sociali. All’interno della platea delle agevolazioni che prevedono determinati valori di ISEE troviamo, poi, l’Assegno Unico Universale la cui erogazione sarà, dunque, legata alla situazione reddituale e patrimoniale del richiedente.
Assegno Unico, chi ci rimetterà?
L’importo dell’Assegno Unico sarà legato all’ISEE e dunque al patrimonio immobiliare e mobiliare, ai conti depositi, alle giacenze medie annue dei conti correnti, ai premi assicurativi, ai buoni fruttiferi e ai veicoli posseduti (auto, moto, barche…). I patrimoni e i risparmi, dunque, incideranno notevolmente sull’assegno e diversificheranno l’importo tra famiglie che in realtà percepiscono lo stesso reddito e hanno lo stesso numero di componenti.
Famiglie di quattro persone
La differenza di importo dell’Assegno tra famiglie simili potrebbe essere anche rilevante. Poniamo il caso esempio di un nucleo di quattro persone con due figli a carico. Entrambi i genitori lavorano e cumulano un reddito di 53 mila euro all’anno. Spaziando tra le fasce ISEE, una famiglia potrebbe ottenere 271 euro e l’altra 113 in base al patrimonio e ai risparmi accumulati.
Coppie non coniugate
Le coppie non coniugate, poi, formeranno ugualmente un unico nucleo familiare per il calcolo dell’ISEE con la conseguenza che entrambi i redditi concorreranno nella formazione del valore che deciderà, poi, l’importo dell’Assegno Universale. Un cambiamento che risulterà essere una “fregatura” dato che fino ad ora gli assegni familiari sono stati calcolati tenendo conto della richiesta del genitore con il reddito più basso.
Mamme single e Assegno Unico
L’Assegno Unico andrà incontro alle esigenze delle mamme single. L’ISEE potrebbe, infatti, risultare basso e dunque consentirebbe di ottenere importi più alti per i figli a carico. Inoltre c’è sempre la maggiorazione dal terzo figlio in poi dal valore compreso tra gli 85 e i 15 euro in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
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Famiglie numerose, si toglie e si aggiunge
Per quanto riguarda le famiglie numerose – con più di quattro figli a carico – da una parte verrà tolto l’accesso alla detrazione da 1.200 euro ma dall’altra parte verrà introdotta una maggiorazione forfettaria. L’importo dell’aumento è di 100 euro mensili. Ciò significa che, per esempio, i nuclei con ISEE sotto ai 16 mila euro e più di 4 figli riceveranno un Assegno Unico da 828 euro invece di 941.