Il ritocco dei Btp fa ben sperare anche per gli interessi dei Buoni fruttiferi postali. Un rialzo dei rendimenti potrebbe arrivare prima delle Feste?
L’approssimarsi delle festività natalizie ci pone sempre di fronte alla solita scelta. Cosa regalare ai nostri parenti naturalmente. Anche se, come abbiamo visto, l’inflazione galoppante potrebbe determinare una contrazione delle spese, riducendole come unica soluzione veramente utile per mantenere la linea di galleggiamento. Ecco perché, a fronte di una stagione di rincari, i contribuenti sembrano disposti a rinunciare a qualcosa pur di sbarcare il lunario. E le spese natalizie potrebbero essere l’occasione giusta. Contenersi in quel momento per poter cavalcare l’onda e, quantomeno, vivere qualche attimo di tranquillità prima della prossima.
Non bisogna però dimenticare che, in un quadro emergenziale come quello odierno, particolare successo finisce per ottenerlo la strategia del risparmio. Non è proprio un paradosso pensare che, anche in un momento di forte spesa, i consumatori cerchino di trattenere qualche somma a fini cautelativi. Tutt’altro. La tendenza al risparmio è aumentata notevolmente in tempo di pandemia, provocando addirittura il rischio di stagnazione per una giacenza media troppo elevata sui conti correnti. Un quadro in cui la mobilitazione del denaro su strumenti di investimento torna utile. E i buoni fruttiferi postali restano una via privilegiata.
I buoni fruttiferi postali fanno parte di quegli strumenti di investimento sempreverdi, graditi dai piccoli risparmiatori e adattabili persino a beneficiari minorenni. Le garanzie poste sul capitale investito e, naturalmente, gli interessi a crescita fissa rendono tale opzione una delle più apprezzate dai contribuenti. Anche perché a questo si aggiunge un’estrema facilità di manovra, dall’apertura alla gestione. Tutto estremamente semplice e senza costi. Tuttavia, nemmeno i buoni fruttiferi sfuggono all’influsso dell’inflazione e, al momento, anch’essi viaggiano a distanza dal 3% su base annua registrato a ottobre. In questo senso, viene da chiedersi se gli interessi effettivamente aumenteranno nel periodo natalizio. Possibilmente prima di Natale.
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A oggi, i tassi di interesse sui Bfp oscillano fra lo 0,25% e il 2,50%, in base alla tipologia dello strumento utilizzato. Percentuali distanti da quel 3% che era stato comunque sfiorato nei mesi scorsi ma che, al momento, appare condizionato dal tasso di inflazione. Il fatto che l’interesse possa crescere dipende esclusivamente dal Tesoro, che gestisce i Buoni fruttiferi tramite Cassa Depositi e Prestiti. Va tenuto conto, come detto, del livello di inflazione. Ad esempio, a marzo 2012 era stato emesso il cosiddetto buono fedeltà 3,50, in grado di restituire il capitale dopo 3 anni a un rendimento fisso annuo, appunto, del 3,50%. Chiaramente sarebbe impossibile basare l’analisi solo sull’inflazione, vista anche la rassicurazione ai mercati da parte della Banca centrale europea. Può far ben sperare il ritocco delle cedole del Btp Futura 2033, considerando che l’inflazione colpisce chi adotta i Buoni dello Stato come i Buoni fruttiferi della Posta. Chissà che non sia dietro l’angolo un regalo di Natale.