Nel momento in cui acquistiamo l’acqua al supermercato badiamo a molteplici fattori senza però prestare attenzione ad un particolare che può fare la differenza
L’acqua che beviamo è tanto importante quanto sottovalutata. Spesso quando ci rechiamo al supermercato ad acquistarla, la scegliamo in base ai fattori economici e non a quelli nutrienti.
Nulla di più sbagliato. Dare l’acqua per scontata è un grave errore che può avere delle ripercussioni sul nostro organismo nel lungo periodo. Quindi, imparare a preferire una anziché un’altra è un’attività molto più importante di quel che si crede, che comporta dei benefici sullo stato di salute dell’individuo.
In virtù di ciò, la curiosità è tanta. Qual è questo fattore indispensabile che può essere di grande aiuto alle persone nella scelta dell’acqua? Semplice, la presenza dei sali minerali. Queste si classificano in base al loro residuo fisso, in pratica alla quantità di di sali ottenuti dopo l’essicazione a 180°.
Per effetto di ciò possiamo distinguere fino a quattro tipologie di acqua. Eccole nel dettaglio:
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Una grossa differenza esiste anche tra le acque acquistate in supermercati o affini e quella presa dal rubinetto di casa. La prima viene imbottigliata in ambienti geologici e naturali capaci di conferire purezza alla sostanza. La seconda invece si può rendere potabile prima di metterla sulle proprie tavole e consumarla.
Ormai sono piuttosto diffusi gli strumenti che rendono bevibile il liquido che sgorga dai rubinetti domestici. Per forza di cosa tra le due intercorre una differenza piuttosto marcata in termini di sali minerali visto i procedimenti totalmente differenti.