La marcia dell’inflazione rischia di stroncare le spese natalizie. Secondo il Codacons, la mazzata sulle famiglie sarà oltre i 900 euro l’anno.
Inflazione a ritmo di cavalleria per il quarto mese di fila. E a farne le spese, ancora una volta, sono le famiglie italiane. Dati Istat alla mano, l’allargamento della forbice fra costo di beni e servizi e disponibilità finanziarie degli italiani, ha portato a un rialzo del 3% del tasso d’inflazione, vicinissimi al tetto del +3,2% registrato a settembre 2012. Una galoppata preoccupante, anche perché il contraccolpo ricade su praticamente ogni bene, dalle materie prime al semplice costo dell’utenza. I beni energetici, ad esempio, volano in nemmeno due mesi al 24,9%, ovvero quasi del 3% in più rispetto a settembre. Stesso discorso per i trasporti (rialzo dello 0,2% da settembre a oggi) alle derrate alimentari (+0,1%).
Un quadro che è praticamente una congiunzione astrale sfavorevole. Il rialzo delle materie prime si è riversato sul costo delle bollette domestiche, investendo però anche gli altri settori che vanno dall’approvvigionamento dei supermercati ai distributori di carburante. Altro ambito che rischia, alla lunga, di provocare uno sconquasso nelle tasche degli italiani. Nel frattempo, l’inflazione lavora ai fianchi il potere d’acquisto, che scende in proporzione ai rincari su beni alimentari e per la cura della persona e della casa. Stesso discorso per i prodotti ad alta frequenza di acquisto, che vanno dal +2,6% all’attuale +3,1%. E gli aumenti negli altri settori viaggiano di pari passo, rendendo di fatto vane le flessioni sui servizi relativi ai trasporti (-0,7%) e quelli ricreativi e culturali (-0,3%).
Mazzata sulle famiglie italiane, colpa dell’inflazione: quanto si spende in più
A conti fatti, la spesa media per le famiglie italiane sale vertiginosamente. Tanto che, secondo il Codacons, alla fine dell’anno il bilancio del nucleo familiare segnerà 922 euro in più del previsto. Colpa proprio dell’inflazione, che con il suo +3% proietta le spese ai livelli più alti degli ultimi nove anni. Il problema, spiega l’associazione consumatori, è che la marcia sembra più in forma che mai e nelle prossime settimane l’emergenza potrebbe proseguire ancora. Non certo una bella notizia considerando che fra poco si entrerà nel periodo prenatalizio. Anzi, il Codacons chiosa proprio sul Natale, specificando che il rialzo dei listini andrà a logorare all’ennesima potenza il potere d’acquisto delle famiglie.
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Il risultato, almeno sulla carta, sarà il taglio delle spese sul fronte dei consumi festivi. Questo significa che la strategia dei consumatori sarà tamponare i rincari riducendo le uscite. E la discrepanza con i livelli pre-pandemici è abissale: secondo il Codacons, infatti, a fine 2022 il gap con il 2019 sarà ancora di 20 miliardi. L’aspettativa di ripresa, tuttavia, non è a lunghissimo termine: già nel 2023 si potrebbe registrare un recupero completo. Sempre che il quadro emergenziale lo permetta.