Addio alla pensione di invalidità se si procede con un trasferimento all’estero. Un viaggio e si può perdere l’indennità dato che le prestazioni non sono esportabili.
La Corte Suprema con un’ordinanza ha stabilito che il trasferimento all’estero comporta l’annullamento della pensione di invalidità. La sentenza di riferimento è la numero 21901 del 7 settembre 2019 e le direttive sono chiare. Le prestazioni assistenziali e previdenziali quali la pensione di invalidità non sono esportabili. E’ compito esclusivo dello Stato di residenza occuparsi dell’erogazione dell’importo spettante. L’Italia, dunque, non è obbligata al versamento se il destinatario dell’indennità cambia nazione di residenza.
L’erogazione della pensione di invalidità è legata alla residenza in Italia. Questo è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione. Il trasferimento in una nazione differente fa scattare immediatamente la decadenza della prestazione dato che l’obiettivo delle prestazioni previdenziali e assistenziali è uno solo, aiutare i cittadini economicamente in difficoltà che risiedono in Italia.
Di conseguenza, le pensioni che non si possono esportare all’estero sono parecchie. Rientrano nell’ordinanza le pensioni, gli assegni e le indennità ai mutilati civili e agli invalidi civili; le pensioni sociali; le pensioni e le indennità ai sordomuti e le pensioni e le invalidità ai ciechi civili. Inoltre, non si avrà più diritto all’assegno sociale, all’integrazione della pensione minima, all’integrazione dell’assegno di invalidità e alla maggiorazione sociale in caso di trasferimento all’estero.
Per poter mantenere la pensione di invalidità occorrerà recarsi all’estero non in forma definitiva. Ad esempio, se si torna per tre o quattro mesi nel paese di origine mantenendo la residenza in Italia, l’INPS continuerà ad erogare l’importo spettante. L’importante è non sfruttare questa direttiva per cercare di raggirare l’ente.
Non è consentito, infatti, passare la maggior parte dei mesi dell’anno all’estero per poi tornare in Italia solo per una settimana (è un esempio indicativo) in modo tale da continuare a ricevere la pensione di invalidità. Tale comportamento potrebbe essere considerato illecito e, di conseguenza, potrebbe provocare gravi conseguenze. Ricordiamo, infine, che per ricevere la misura oltre alla residenza in Italia è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, avere un reddito annuo lordo di massimo 16.982,49 euro e avere un’invalidità certificata del 100%.